
Arezzo, blocco di cemento su auto in transito nella galleria della E45: esposto in procura

La galleria del Pozzale lungo la superstrada E45 è stata messa in sicurezza, con il personale di Anas che ha provveduto a ripulire l’area del distaccamento dei calcinacci che coprivano il ferro. Intervento immediato, dopo che quei pezzi di cemento, cadendo, lunedì avevano colpito un’auto con a bordo due donne e due bambini, rimasti tuttavia illesi. Tempestivo però è arrivato in Procura ad Arezzo anche un nuovo esposto firmato da Gianluca Cirignoni, anima e portavoce del comitato “E45 Punto 2”, nato all’indomani del sequestro del viadotto Puleto nel gennaio 2019.
La richiesta avanzata, come si legge tra le righe dello stesso esposto datato 18 agosto 2020, è quella di “valutare se ricorrono gli estremi per procedere contro i responsabili ai sensi degli articoli del codice penale 432, ovvero ‘Attentato alla sicurezza dei trasporti’ e il 677 ‘Omissione di lavori in costruzioni che minacciano rovina’”. Una tragedia davvero sfiorata quella che si è consumata nel primo pomeriggio di lunedì quando una Volkswagen Tiguan con a bordo due donne e altrettanti bambini diretti ad Assisi, è stata colpita da un frammento di calcestruzzo che si è distaccato dalla volta della galleria del Pozzale in carreggiata sud; tunnel presente tra gli svincoli di Valsavignone e Pieve Santo Stefano nord. Grazie alla freddezza della donna alla guida è stato evitato il peggio: è riuscita a mantenere sia la calma che il volante dell’auto, raggiungendo la piazzola successiva per fermarsi e allertare i soccorsi; il detrito ha colpito il cofano per poi rimbalzare nel lunotto infrangendolo dal lato guida. All’interno dell’esposto inviato tramite raccomandata con tanto di articoli apparsi sulla stampa locale allegati, ha ripercorso l’episodio di lunedì ma specificando anche altri aspetti legati soprattutto agli interventi fatti nel tempo.
“In considerazione delle condizioni di estremo degrado in cui versa il tratto toscano della superstrada E45 – si legge – nonostante le centinaia di milioni di euro spesi in lavori di manutenzione che si susseguono perennemente ed ininterrottamente, chiedo a codesta spettabile Procura di verificare la sussistenza delle fattispecie di reato di ‘Attentato alla sicurezza dei trasporti’ e ‘Omissione di lavori in costruzioni che minacciano rovina’, procedendo con gli opportuni provvedimenti nei confronti di chiunque ritenga responsabile”. Spetterà, quindi, alla Procura di Arezzo decidere se approfondire o no la questione: certamente si tratta di un episodio da non sottovalutare.