Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Arezzo, il direttore generale della Asl Sud Est D'Urso: "Vaccino per tutti entro l'estate". Le tappe e le priorità

Francesca Muzzi
  • a
  • a
  • a

Un applauso ha accolto l’arrivo del vaccino Pfizer ad Arezzo. Quarantacinque dosi per quello che è stato chiamato il V-Day. “Una giornata storica”, sintentizza il direttore generale della Asl Sud Est, Antonio D’Urso anche lui in lista per il vaccino. Accanto l’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini e le tre operatrici Martina Erdas, Alessandra Roggi e Mara Ceccarelli le prime vaccinate. Ieri pomeriggio poi è toccato agli altri 42 operatori. E’ cominciata dunque la lotta contro il Covid, anche se il direttore generale raccomanda: “Non abbassate la guardia. Mascherine, distanziamento e lavaggio delle mani”. Ma, adesso la gente vuole andare oltre e capire quando si arriverà a quella che viene chiamata l’immunità di gregge. 
“Il commissario di governo per l’emergenza, Domenico Arcuri - risponde D’Urso - prevede la conclusione delle vaccinazioni per tutte le persone entro l’estate, anche se questo dipende da alcuni fattori. Primo la disponibilità di vaccini non solo Pfizer ma anche Moderna che dovrebbe avere il vaglio entro il 6 di gennaio”. “Il secondo fattore - prosegue D’Urso - sarà in base alla disponibilità delle persone ad essere vaccinate. Più di qualcuno, infatti, lamenta dubbi e perplessità sugli effetti di questo vaccino. Parla di effetti collaterali che non sono stati documentati in fase di sperimentazione”. Il direttore generale si sofferma su quelle che ancora sono “le
incertezze e le paure - sottolinea - Tutti credono di avere il verbo, ma ascoltiamo solo virologi e tecnici. Loro sono i primi a dirci di vaccinarci. Ma in fondo siamo tutti allenatori il giorno dopo che gioca la Nazionale di calcio”. Vaccino sì dunque, ma con quale ordine cronologico. Adesso ci sono gli operatori sanitari e le Rsa, poi, spiega D’Urso: “L’indicazione che abbiamo è quella che poi toccherà alle persone di età superiore agli 80 anni, ma le categorie saranno definite con provvedimento governativo. L’obiettivo che considero strategico è quello di iniziare con le Rsa il prima possibile. Per ora è stata fatta la scelta solo di un’unica Rsa in tutta la Toscana che è in provincia di Firenze, la Montedomini. Io personalmente sono tra i direttori che insistono per iniziare il prima possibile nelle Rsa, perchè là c’è la popolazione più fragile di pazienti, in ospedale invece c’è la popolazione più fragile di operatori perchè sono a contatto con il virus”. La prossima tappa dunque probabilmente già prima della fine dell’anno: “Se ci consegnano i vaccini prima del 31 dicembre iniziamo con Rsa e operatori sanitari. Un percorso che dovrebbe concludersi entro gli inizi di febbraio”. Uno sforzo straordinario, la vaccinazione che richiederà un team la cui organizzazione dipenderà dai Distretti che si somma al lavoro ordinario della Asl. Elenca il direttore generale: “Nei primi sei mesi dell’anno dovremmo continuare a fare: tracciamento al cento per cento, perchè non si può abbassare la guardia, attività di cura, aumento dei posti letto di terapia intensiva e di degenza, attività no Covid che devono essere mantenute e quindi attività di vaccinazione”. Tutto questo per riportarci comunque alle tre regole: “Che ora più che mai devono continuare a valere. Quindi mascherine, distanziamento e lavaggio delle mani. Il vaccino ci porta a scrivere un altro capitolo della storia Covid ma il libro non è certo finito. Abbiamo salutato con un applauso la prima collega vaccinata. E’ lei il simbolo di una nuova speranza. Oggi, domani e nei prossimi giorni il lavoro sarà duro come sempre ma, per tutti noi, con una certezza e una speranza in più".