
Arezzo, i ristoranti tornano pieni a pranzo. "In sicurezza, ma ora fateci lavorare anche la sera"

“Le prenotazioni ci sono, la gente ha voglia di uscire”. I ristoratori aretini ricominciano a vedere una timida luce in fondo al tunnell. Merito della zona gialla e della possibilità di aprire i propri locali almeno per pranzo. “Abbiamo circa trenta prenotazioni - sottolinea Davide Caldiero del Mivà di Più in piazza Sant’Agostino - E’ un buon segno, perché c’è voglia di tornare alla normalità. Il nostro ristorante poi ha un vantaggio, la terrazza chiusa e riscaldata, per chi ha ancora qualche timore a tornare a mangiare fuori”. Il Bistrot 31 di Luca Fossi e Alberto Lachi, venerdì scorso, ha visto le persone alzarsi da tavola intorno alle 16. “Venerdì abbiamo fatto 10 scontrini, oggi (ieri ndr) 13, sembrerebbe che la gente abbia voglia di tornare”, sottolinea Alberto Lachi. “Per fortuna a pranzo si lavora - dice Francesco Piomboni della Vineria Ciao - La gente c’è e questo è importante, perché tutti abbiamo bisogno di lavorare”. Anche Mariano che gestisce l’omonimo ristorante in zona Saione, ha già diverse prenotazioni: “Per domenica a pranzo (oggi ndr) ho tavoli pieni, anche perché, parliamoci chiaro, la gente è stanca di starsene a casa, e se permetti loro di andare nei ristoranti in sicurezza e con le norme, è sempre meglio che farli incontrare in casa. Anche perché poi l’indice di contagio è aumentato a prescindere dai ristoranti”. Parole quest’ultime che sono risuonate anche durante la protesta che è iniziata venerdì e che andrà avanti fino a stasera. Una manifestazione pacifica “ioaproinsicurezza” alla quale hanno aderito oltre dieci ristoranti dell’Aretino. Nessuna multa ai locali che hanno rispettato le regole e cioè luci accese, tavole apparecchiate, ma nessuna somministrazione di cibo e bevande. Multati solo due ragazzi beccati in piazza Sant’Agostino con i bicchieri. “Ma per il resto è andato tutto molto bene” sottolinea Simone Giannerini direttore dei Ristoratori Italiani che fin dall’inizio aveva dato una linea più morbida alla protesta. Linea che poi è stata seguita da tutti i ristoratori. “La nostra scelta moderata e prudente ha dato i suoi frutti. Ad Arezzo nessuna multa ed è quello che volevamo”. Adesso i ristoratori chiedono di restare aperti anche la sera. “Non si capisce perché dobbiamo chiudere alle 18. Il virus non è che esce a quell’ora, o più tardi. Così come stiamo aperti all’ora di pranzo, adesso vorremmo riprendere a lavorare anche la sera”. “Abbiamo visto tantissima gente che è venuta fin dentro il ristorante a darci solidarietà - dice Mariano - Da me è arrivato un signore che addirittura è partito da San Giuliano, è arrivato al ristorante per dirmi ‘io sono con voi’. Così come i ragazzi che sono passati dai locali a farsi le foto insieme ai titolari. Tanta gente e adesso chiediamo davvero l’apertura anche la sera, per evitare che alcuni colleghi siano costretti a chiudere per sempre”.