
L'Arezzo riparte con Roberto Stellone: "Ho detto sì, avevo voglia di allenare e Muzzi mi ha convinto"

Roberto Stellone, classe 1977, è il terzo allenatore dell'Arezzo nella stagione 2020-2021. Un record per la società. Nemmeno l'ex presidente Piero Mancini era arrivato a tanto. Stellone, ex compagno di squadra di Roberto Muzzi, oggi direttore tecnico dell'Arezzo, ha la barba lunga e si presenta con una grande voglia di mettersi in gioco. A chi gli chiede "chi glielo ha fatto fare di prendere l'Arezzo, oggi ultimo in classifica, Stellone risponde. "In verità aspettavo una chiamata dalla serie B e sinceramente da un'alta serie B. Ho avuto squadre che stanno lottando in alto in serie C che mi hanno cercato, ma la mia intenzione era quella di non scendere di categoria. Alla fine però quando mi ha chiamato Roberto ho accettato, perchè avevo voglia di allenare. Ho visto l'investimento che è stato fatto nei giocatori e ho detto sì, perchè è una scommessa e l'ho presa al volo. So che è un'impresa, una sfida e mi ci sono buttato anche perchè soprattutto c'è un progetto". "Diversi giocatori che indossano la maglia amaranto li conoscevo - prosegue Stellone - E altri me li sono visti in queste 24 ore. Adesso ci sarà un lavoro reciproco essere bravo io a capire i ragazzi ed essere bravi loro a capire me. C'è da lavorare a prescindere e anche in maniera veloce". Come sarà l'Arezzo di Stellone? "Oggi c'è poco tempo per lavorare sull'aspetto tattico, serve invece ricaricare le pile e serve di portare la squadra in una condizione sia fisica che mentale importante per uscire alla svelta da questa situazione. Dobbiamo puntare su certi aspetti. Ciò che mi preme è che la squadra tiri in porta". Nello staff tecnico c'è anche Francesco Bulletti che Stellone ha avuto come preparatore atletico quando giocava a Genoa con Serse Cosmi.