
Arezzo, richieste di suolo pubblico per bar e ristoranti: aumentate nel 2020. Novità in arrivo

Il 2020 fa allargare bar e ristoranti. Se le concessioni di suolo pubblico nel 2019 erano state 100, nell’anno della pandemia, complessivamente sono state 158. Di queste 111 sono state rilasciate per emergenza Covid. Sono i dati che arrivano dal Comune di Arezzo - Servizio Pianificazione Urbanistica e Governo del Territorio - e che fotografano lo spaccato, soprattutto durante i mesi più critici, quando il Comune concesse a bar e ristoranti di potere usufruire di più spazi all’aperto, davanti all’esercizio commerciale.
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I dati dicono che le concessioni rilasciate per emergenza Covid sono state in totale 111. Di queste, 42 sono state nuove concessioni, vale a dire concesse per la prima volta, mentre quelle in ampliamento, cioè di concessioni già esistenti sono state 69. Numeri importanti e che superano nettamente le concessioni di suolo permanente e temporanee - totale 47 - vale a dire quelle che già esistevano e che avevano una durata biennale e triennale. “Praticamente c’è stato un surplus di richieste per quanto riguarda le concessioni temporanee - dicono all’ufficio Servizio Pianificazione Urbanistica e Governo del Territorio del Comune di Arezzo - perché rispetto alle concessioni ‘normali’, quelle in emergenza Covid, avevano un percorso che richiedeva meno tempo. Ad usufruirne bar, ristoranti, ma anche attività artigianali”. Nel 2019 invece le concessioni di suolo pubblico permanenti e temporanee erano state 100. “In tanti hanno approfittato di questo periodo - ribadiscono dal Comune - proprio per allargare l’offerta e anche i propri spazi e non è detto che non ci sia un’altra puntata”.
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Nel senso che il Comune potrebbe continuare a prorogare la concessione per quanto riguarda il suolo pubblico in emergenza Covid. “Fino al 31 di marzo di sicuro - risponde l’assessore alle attività produttive, comparto orafo, turismo e grandi eventi, società partecipate, fiera antiquaria, Simone Chierici -Cioè fino a quando resterà in vigore l’attuale Dpcm. Poi dal primo aprile non sappiamo quello che succederà”. Per questo in Comune si sta lavorando per trovare una soluzione che possa anticipare quello che sarà un nuovo Dpcm o altro. “Se il primo aprile - spiega l’assessore Chierici - dovesse tornare tutto come era prima, gli esercizi commerciali per ampliare i propri spazi devono avere anche il benestare dalla Sovrintendenza. Specialmente quelli nel centro storico. Per questo vorremmo fare in modo che già a priori ci sia un ok da parte della Sovrintendenza per accellerare i tempi”. E sul numero delle richieste l’assessore Chierici sintetizza: “Ciò che è stato fatto dalla precendente amministrazione lo scorso maggio, è stato particolarmente utile, perché in questo periodo difficile, ha agevolato bar e ristoranti ad aumentare l’offerta e non è poco”.
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