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Arezzo, lavoratori dei supermercati senza vaccino nonostante il servizio no stop. Bufala virale sui positivi a far spesa e la rissa

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“In fondo anche noi siamo in prima linea ogni giorno, compresa la domenica, a contatto con tante persone che frequentano i punti vendita della grande distribuzione organizzata. Ma il vaccino per la nostra categoria non è previsto e non mi pare una cosa logica”. Marco Gasparini è un dipendente del Superstore Unicoop Firenze di Arezzo. Lavora insieme a circa duecento colleghi, in tutta la provincia fra le duemila e le tremila unità, per servire le frotte di consumatori che anche in zona rossa possono entrare nei market a fare acquisti.

 

 

 

“Osserviamo misure di sicurezza rigidissime, il nostro Superstore è dotato all’ingresso di un termoscanner e contapersone che in tempo reale quantifica il numero di clienti, in base alla capienza (470) e segnala ai nostri responsabili quando si arriva al 70 per cento per regolare gli accessi”, dice Gasparini. “Voglio dire che sono ambienti sicuri, controllati, ma con tutto il rispetto per altre professioni, come gli avvocati e i giudici, il nostro lavoro doveva essere considerato alla pari di altri, un servizio essenziale da tutelare maggiormente per l’esposizione che abbiamo con la gente e i rischi conseguenti”.

 

 

 

Gasparini, rappresentante dei lavoratori e responsabile della sicurezza, aggiunge: “Certo, vengono osservate tutte le misure di prevenzione, i dispositivi, le barriere, le distanze e quant’altro ma resta il fatto che chi lavora nei supermercati, al pubblico, andava valutato da chi ci governa in altro modo.” Invece i lavoratori della grande distribuzione, cassieri, commessi, magazzinieri, dovranno attendere il loro turno in base all’età. A meno di nuove decisioni.

 

 

 

“La nostra organizzazione aziendale, seria e scrupolosa, prevede che alla prima avvisaglia, al minimo dubbio, il dipendente resti a casa in attesa del tampone. Non si sono verificati focolai né episodi particolari come quelli delle bufale che viaggiano sui social”. Quella che si apre è una settimana ad alta affluenza nei punti vendita in vista della Pasqua.

“La regola di entrare uno per famiglia non viene osservata e non c’è verso di farla rispettare”. Sul fronte vaccini, la Toscana che ha brillato in negativo a livello nazionale, alle 19.30 di ieri era a quota 602 mila somministrazioni, agli over 80 ne sono andate 150.800. In un post su facebook il governatore Eugenio Giani ha scritto: “Nella prossima settimana, se i fornitori rispetteranno le consegne, somministreremo 160 mila vaccini in più. Tutti gli 80 mila Pfizer alle persone con più di 80 anni, i 35 mila Moderna destinati agli estremamente vulnerabili e AstraZeneca alle persone sotto i 79 anni”.

Lu.Se.

LA BUFALA VIRALE SUI SOCIAL

Una specie di rissa scoppiata al supermercato dopo aver rilevato la presenza di alcune persone positive al Coronavirus ma tranquillamente in giro per le corsie con il carrello per fare la spesa. Il richiamo al microfono e la baruffa tra clienti. L’audio con il dettagliato racconto di questo episodio è girato per tutta la giornata di ieri. Una bufala virale passata da uno smartphone all’altro facendo facile presa sul generale stato d’animo di chi, costretto in zona rossa, ha tra le poche situazioni di uscita consentita quella di fare la spesa. Tra l’altro, con la stessa identica trama, la storia a seconda degli audio è stata ambientata in più luoghi diversi, ad Arezzo al Centro commerciale Setteponti ma anche a Firenze, a Subbiano e in altre località. Nulla di vero, la risposta dal Superstore.