
Arezzo, 68 nuovi casi positivi e due morti di Covid (405 da inizio pandemia). Toscana in zona gialla, Giani: "Opportunità da non sprecare"

Nel giorno in cui la Toscana ottiene il ritorno alla zona gialla, da lunedì 26 aprile, in provincia di Arezzo i nuovi casi positivi sono 68 su 1085 tamponi processati. Ieri erano 77. Ormai da più di una settimana sempre sotto le cento unità il numero dei nuovi contagi giornalieri. Attualmente ci sono 1615 persone positive. Due i deceduti, un 73enne al San Donato e un paziente trasferito a Grosseto da Arezzo, una donna di 67 anni, Da inizio pandemia secondo la Regione i morti in provincia di Arezzo per Coronavirus sono stati 405.
Stabile la situazione dei ricoveri: 99 nei reparti Covid e 17 in terapia intensiva. I guariti sono stati 48. Nella distribuzione geografica dei casi, 22 nel comune di Arezzo.
La Regione Toscana, per atto del ministro della Salute Roberto Speranza, passa, dunque, di nuovo in zona gialla, come lo era già stata prima del 14 febbraio scorso, quando era finita prima in zona arancione e successivamente in zona rossa.
Visto l’andamento discendente complessivo della curva epidemiologica, che fa registrare in Toscana 176 casi positivi su 100mila abitanti e un Rt sceso a 0,88, e considerata la tenuta generale del sistema sanitario a livello ospedaliero e territoriale nelle tre aree vaste (centro, nord ovest e sud est), il presidente Eugenio Giani conferma la sua intenzione a non ratificare eventuali zone rosse o arancioni locali.
“Il passaggio in zona gialla è un segno della luce in fondo al tunnel. Una notizia positiva, che darà una boccata di ossigeno a molti settori della nostra economia, duramente provati dalle chiusure e misure anti Covid - commenta il presidente Giani -. Una notizia che coincide con l’uscita del nuovo decreto legge sulle riaperture e che offre così la possibilità di applicarlo subito. La zona gialla - prosegue il presidente - è una conquista, costata molti sacrifici e impegno da parte di tutti, a partire dai nostri ragazzi con le scuole chiuse o non a regime. Non dobbiamo sprecare questa opportunità di graduale e prudente ripartenza. Non è un libera tutti. Non dobbiamo abbassare la guardia - aggiunge, invitando alla cautela -.
Confido nel senso di responsabilità, di cui i toscani hanno dato sempre prova. Dobbiamo continuare a fare attenzione, a rispettare le regole essenziali di contrasto alla diffusione del virus e continuare a vaccinarsi e a vaccinare. Su questo fronte - conclude - continueremo a dare il massimo, seguendo le indicazioni nazionali e augurandoci che arrivino i vaccini nelle quantità necessarie, richieste più volte. Abbiamo già somministrato oltre 1milione e 100mila dosi. Ci sono, quindi, tutte le condizioni, perché la Toscana possa di nuovo ritornare a vivere, ad aprirsi agli altri e a ritrovare la sua dimensione sociale di comunità attiva e dinamica. Non sprechiamo questa occasione”.