Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Arezzo, i ristoratori: "Regione e Comune blocchino le sagre. Fateci lavorare senza concorrenza"

Francesca Muzzi
  • a
  • a
  • a

“Per favore, quest’anno intervengano la Regione e il Comune blocchino le sagre”. A dirlo è il rappresentante dei ristoratori di Confcommercio, Federico Vestri che gioca d’anticipo rispetto a quello che potrebbe essere l’inizio del calendario delle sagre. L’ultimo decreto dice che gli eventi all’esterno potranno ricominciare dal 1 di luglio. Ancora, in realtà, c’è molta incertezza se le sagre di paese, interrotte da più di un anno, potranno e vorranno riprendere. Non tanto per il decreto, quanto per gli stessi organizzatori. Ma che siano cene o sagre vere e proprie, i ristoratori alzano il muro e chiedono un occhio di riguardo agli organizzatori dopo che sono rimasti senza lavoro per oltre un anno. “Ora come ora se venissero organizzate le sagre - dice Federico Vestri di Confcommercio - sarebbe un dramma, dopo il periodo che abbiamo vissuto. Quest’anno, sarebbe giusto, come ho letto che qualcuno vorrebbe fare, dare spazio a noi ristoratori. Stiamo ricominciando lentamente a ripartire e le sagre ora come ora ci farebbero solo danno”. “Tra l’altro - aggiunge Vestri - la sagra serve anche per fare comunità e mi sembra che lo spirito comunitario sia già abbastanza saldo dopo questo periodo”. Anche Cesare Ghelli, rappresentante ristoratori di Confesercenti, la pensa nello stesso modo: “Io mi baso sulla mia esperienza - dice - e l’anno scorso che le sagre non si sono organizzate, io ho lavorato molto di più. Non tanto con i turisti stranieri, perché comunque cercano sempre il ristorante, quanto con gli italiani che invece durante l’estate non disdegnano le sagre”.

“Quello che mi auguro - continua Ghelli - è che quest’anno se proprio saranno organizzate siano meno. Anzi, meglio sarebbe per niente, perché noi ristoratori abbiamo bisogno di lavorare e la sagra d’estate ci taglierebbe le gambe. Almeno quest’anno, lasciate spazio a noi ristoratori”.  Ma il Covid ha solo accentuato un problema che già esisteva anche prima della pandemia. Federico Vestri di Confcommercio ricora: “Questa con la sagre è una lotta che facciamo ogni anno, perché purtroppo, bene o male siamo in concorrenza, con la differenza che le sagre hanno molte meno normative rispetto a noi ristoratori. Non danno solo un prodotto e questo a noi ci penalizza. Ribadiamo, almeno la Regione e il Comune, quest’anno mettano un freno, non vogliamo ritrovarci di fronte ad un nuovo stop”. “Ogni anno cerchiamo sempre di trovare una soluzione con le sagre, ma diventa difficile - sottolinea Cesare Ghelli - Già dal prima del Covid, questo tipo di manifestazione andava regolamentato e invece ogni anno, di questo periodo ci ritroviamo in questa situazione. Ora, speriamo, che qualcuno si metta una mano sulla coscienza”. E gli organizzatori che ne pensano? Flavio Sisi, presidente commissione sagre dice: “Le sagre nonostante la pandemia le sta colpendo per il secondo anno consecutivo stanno aspettando la convocazione della commissione comunale. Il punto focale è che quando l'amministrazione comunale intenderà iniziare a considerare tale per il loro valore aggregativo e sociale, sarà sempre troppo tardi”.

 

Le intenzioni non ci sono per riproporre una sagra come ai tempi pre Covid, però è anche vero che qualcuno avrebbe proposto cene o pranzi. Diciamo una specie di mini sagre e anche fare beneficenza. Come per esempio stanno pensando a Battifolle che era la sagra, un tempo, che apriva la stagione con i maccheroni. A Ruscello, invece almeno la cena della battitura sarebbe in programma, anche se gli organizzatori dicono: “preferiamo non esagerare e permettere così ai ristoratori di lavorare”. A Olmo, la sagra della bistecca, potrebbe essere rinviata a settembre. Ma alla fine è ancora tutto in divenire. Tra incertezze e voglia di ripartire dopo un anno e mezzo di stop.