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Arezzo, bruciata la croce di padre Pio. Il comandante Poponcini: "Atto vandalico"

Francesca Muzzi
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Guarda la croce e scuote la testa, cercando di raccogliere quello che si è salvato dal fuoco. “Praticamente niente”, dice sconsolato il signore che prova a ricomporre quel tabernacolo che si trova all’incrocio tra via di Castelsecco e via Rossi Mattei. Qualcuno gli ha dato fuoco, probabilmente nella notte tra sabato e domenica “perché sabato pomeriggio - dice - quando ci sono passato non era così”. Il fuoco si vede bene fin dove è arrivato. Al di là della rete di recinsione. La croce, come mostrano le foto, è completamente bruciata e con essa anche i rosari e gli ex voto che i fedeli sono soliti portare. Ci sono tanti Santini di padre Pio completamente bruciati. E non è la prima volta. E’ già successo. Immediatamente avvertito il comandante della polizia municipale, Aldo Poponcini, che ieri mattina si è recato sul posto: “E’ un atto vandalico - dice il comandante - Un atto insensato che non ha alcuna spiegazione. Forse si tratta di una ragazzata o forse di tossici”. Qualcuno aveva ipotizzato anche qualche messa nera, ma Poponcini esclude l’ipotesi. “Si tratta di un atto vandalico ed è già abbastanza, perché ridurre la croce e tutto il resto in questo modo, penso che ci voglia del coraggio o forse altro”. 
La croce in legno e quel tabernacolo fatto con semplicità di sassi, lumini e tanti fiori, all’incrocio di via di Castelsecco c’è sempre stato. Chi passa di lì, spesso si fa il segno della croce, porta un fiore, un rosario, magari chiede una grazia. Si ferma a dire una preghiera, o semplicemente getta uno sguardo. Nelle ultime settimane prima un braccio della croce era stato rotto e adesso qualcuno, chissà se le stesse persone o altre, hanno finito il lavoro. Poco o niente c’è rimasto e adesso chi passa da lì per camminare o anche solo per raggiungere la propria abitazione, chiede se c’è qualcuno che possa rimettere a posto quel tabernacolo. “Facciamo un appello a chi può ricostruire la nostra croce - dicono - per rimetterla al suo posto”. Mentre le indagini del comandante Poponcini continuano per cercare di scovare chi possa essere stato.