
L'addio a Riccardo Baracchi: il vino e il Falconiere, un innovatore. Il malore fatale a caccia e il rientro della salma

Ora vola ancora più in alto come i suoi falchi, sussurra qualcuno a Cortona con il groppo alla gola. Riccardo Baracchi, uno di quelli con la marcia in più. Di un altro livello, sempre un passo avanti. Amore per i prodotti della terra ereditato dalla famiglia e il gusto delle cose fatte bene: il vino, l’olio. E poi l’ospitalità, vissuta in modo pieno e vero non pro forma. Innovatore e sperimentatore, La sua morte in Macedonia, a Tetovo, stroncato da un malore a 64 anni, ha spiazzato tutti.
Baracchi dai vigneti di Cortona ha saputo tirare fuori vini rossi, bianchi e bollicine che deliziano i palati del mondo. La Winery è un’eccellenza che nasce dalle radici agricole dei Baracchi con lo sguardo avanti, sempre moderno. Un brand di successo al quale Baracchi avrebbe potuto legare produzioni in quantità, con uve esterne, ma invece non lo ha fatto preservando la qualità altissima di ciò che esce solo e soltanto dai suoi grappoli.
Trovatosi fin da giovanissimo a rimboccarsi le maniche per condurre l’attività paterna, Riccardo ha fatto di necessità virtù. Al suo fianco la partner migliore, Silvia Regi, chef stellata. E a proposito di stelle il relais Il Falconiere, sinonimo di ospitalità ai massimi livelli e gastronomia top, è frutto dell’intuizione di Baracchi di lavorare a fondo nella cura dei particolari per coccolare chi arriva anche da molto lontano.
Ha lavorato sulla ricettività, sulle nuove frontiere del vino con Silvia, con il figlio Benedetto e con i preziosi collaboratori, ha lanciato anche la Locanda del Molino a Montanare e in tempi recenti ha progettato la ripartenza post pandemia con la Bottega, nel centro storico, elegante biglietto da visita della città etrusca. Sapori ed emozioni. Ha ottenuto riconoscimenti importanti dalla stampa specializzata, anche dal Wine spectator, premi, attestati, Riccardo Baracchi, ma ha conservato sempre lo spirito degli inizi. Curioso e appassionato, disponibile, senza montarsi la testa.
Aperto alle conversazioni su tutto. Visionario anche per il futuro, con tanti progetti per la testa da mettere a disposizione di Cortona e della provincia di Arezzo. Tra le altre idee, un percorso che legasse il territorio aretino nel segno della musica. Nel vino oltre al sangiovese, al trebbiano, al merlot con il cabernet, ha pure impiantato un vigneto a 750 metri di altitudine con il pinot grigio. Sperimentatore a tutto tondo. E poi c’era la caccia.
Una passione che gli scorreva nel sangue. Collegata all’arte della falconeria, con il falco trasferito nel mondo dei suoi vini, Smeriglio e Astore, ma anche Ardito, dal carattere forte. Non si contano gli ospiti vip nel relais cinque stelle, non plus ultra dell’hospitality. Sotto il sole della Toscana se ne va un protagonista ma resta il patrimonio che ha costruito. Mentre lo spirito di Riccardo domina dall’alto e scruta avanti come un falco.
Lu,Se.
LA CACCIA IN MACEDONIA, IL MALORE, IL RICORDO DEL SINDACO
Addio a Riccardo Baracchi, signore del vino e dell’ospitalità. L'imprenditore cortonese, 64 anni, è morto in Macedonia stroncato da un arresto cardiaco. Si trovava a Tetovo, a caccia, altra sua grande passione. L’amico che era con lui ha tentato di salvarlo e ha chiamato i soccorsi: tutto vano. Riccardo Baracchi lascia la moglie Silvia, il figlio Benedetto e un’azienda di altissimo livello. L'omonima cantina e Il Falconiere, residenza stellata del circuito Relais & Châteaux, sono eccellenze cortonesi, aretine, italiane, che brillano nel mondo intero.
La disgrazia si è consumata ieri mattina e la notizia rapidamente rimbalzata a Cortona ha suscitato incredulità e sgomento. Il decesso sarebbe stato causato da un infarto, Riccardo infatti sembra che soffrisse di cuore. La moglie Silvia Regi Baracchi è partita immediatamente per il riconoscimento della salma e per sbrigare tutte le pratiche relative al ritorno a Cortona della salma del marito. Riccardo era arrivato nel Paese dell’Est la sera prima. Appassionato cacciatore, almeno una volta all'anno andava all'estero per praticare l’attività venatoria. Baracchi si trovava in una zona di montagna boschiva nel Paese balcanico dopo essere atterrato domenica nella capitale Skopje.
Era impegnato in una battuta di caccia assieme ad alcuni amici arrivati dall'Italia. Il malore è stato fatale, l'imprenditore si è accasciato a terra nei pressi di un cespuglio, privo di sensi. Riccardo apparteneva a una tra le famiglie più operose e facoltose del territorio, i suoi erano vecchi proprietari terrieri, tant'è che ancora oggi hanno un'antica villa a Camucia. Riccardo, prese le redini dell’azienda di famiglia, si era dedicato alla vitivinicoltura arrivando a produrre anche Champagne e nella vecchia villa padronale di famiglia, nella zona di San Martino a Bocena, ha creato un resort speciale, il notissimo Falconiere, punto nevralgico per i Vip in vacanza a Cortona, per citarne alcuni Sofia Loren e Antony Hopkins. Al suo fianco la moglie Silvia e il figlio Benedetto. Una vita, quella di Riccardo, piena di lavoro e di grandi soddisfazioni stroncata prematuramente.
L’Amministrazione comunale di Cortona, in un comunicato esprime cordoglio per l’improvvisa scomparsa di Riccardo Baracchi “che ha avuto sempre idee innovative e lungimiranti che lo hanno portato a realizzare una delle strutture più importanti del panorama italiano". il sindaco Meoni aggiunge: "La città perde un uomo che ha dato tanto al territorio ed è stato capace di promuovere Cortona nel mondo. Riccardo è stato sempre un amico con il quale abbiamo condiviso a idee legate al mondo del turismo. Ci siamo incontrati pochi giorni fa" ricorda il sindaco "e abbiamo parlato di come potenziare l’attività anche nei mesi autunnali e invernali. Una persona di successo a livello internazionale rimasta con i piedi per terra".
Lilly Magi
AMBASCIATORE ARETINO A SKOPJE SI ATTIVA PER RIENTRO DELLA SALMA
C’è un alto diplomatico aretino, di Castiglion Fiorentino, che sta seguendo le pratiche per il rientro in Italia della salma di Riccardo Baracchi. E’ Andrea Silvestri, ambasciatore per l’Italia in Macedonia del Nord. Subito informato della morte dell’imprenditore cortonese, Silvestri si è impegnato in prima persona e con i suoi stretti collaboratori affinché il disbrigo delle necessarie procedure di legge possa avvenire nel modo più rapido possibile. E garantendo vicinanza e sostegno ai familiari di Baracchi. La moglie Silvia, ieri, non appena ricevuta la tragica notizia della morte del marito si è recata a Milano per imbarcarsi verso Skopje.
Il luogo dove il proprietario del Falconiere e della winery cortonese si è spento all’improvviso, per un attacco cardiaco, è una zona di montagna sopra Tetovo, grande centro del Paese balcanico, 50 chilometri ad ovest della capitale. Arrivato la sera prima in aereo, Baracchi era a caccia con un amico. La morte per cause naturali è stata subito accertata ma devono seguire tutti gli altri adempimenti per chiudere la triste pratica. Il nulla osta per la restituzione del corpo potrebbe essere questione di ore. Quindi la salma potrà tornare a Cortona per il funerale. Andrea Silvestri è ambasciatore d'Italia nella repubblica della Macedonia del Nord dal novembre 2020.
Aretino di Castiglion Fiorentino, dove torna quando possibile, Silvestri è sottotenente di complemento della Guardia di Finanza ed ha svolto attività nelle fiamme gialle presso il Comando Generale a Roma. Vincitore del concorso per la carriera diplomatica nel 1993, ha iniziato l’attività al Ministero degli Esteri occupandosi di cooperazione allo sviluppo, è stato Primo segretario economico e commerciale dell’Ambasciata d’Italia in Costa d’Avorio (competente anche per Burkina Faso, Niger, Liberia e Sierra Leone), quindi Console a Parigi. Incarichi nella Rappresentanza presso l’Unione europea a Bruxelles, quindi Consigliere diplomatico del Ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali, poi l’incarico della Farnesina in Macedonia.