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Etruria, il senatore Pesco: "Il caso in commissione banche: ecco come saranno indennizzate le famiglie"

Marco Antonucci
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“Porterò la questione Etruria all’immediata attenzione della commissione d’inchiesta sulle banche”. Daniele Pesco, esponente del Movimento 5 stelle che, oltre a far parte della bicamerale che si sta occupando del sistema bancario è anche presidente della commissione bilancio del Senato, interviene sulle vicende dell’ex istituto aretino dopo l’incontro avuto lunedì 8 novembre, ad Arezzo, con una delegazione di ex risparmiatori di Banca Etruria.

 

 

“Si rischia che tutto vada in prescrizione” ha sottolineato in una nota il parlamentare che, in passato, ha partecipato tra il pubblico ad alcune udienze dei processi celebrati per i vari filoni legati al default dell’istituto di Via Calamandrei. Insieme alla collega senatrice Laura Bottici, Pesco aveva assistito, nell’ottobre 2019, ad un’udienza del dibattimento sul crac che era stata caratterizzata dalle testimonianze di Giordano Di Veglia, uno degli ispettori di Banca d’Italia che si erano occupati delle verifiche in Via Calamandrei, e del tenente colonnello della Guardia di Finanza, Peppino Abbruzzese, che aveva seguito passo passo tutte le indagini sul crac dell’istituto aretino. “L’ultima assoluzione della bancarotta semplice e fraudolenta dei vertici, eccezion fatta per un singolo consigliere di amministrazione (Alberto Rigotti, condannato a sei anni per bancarotta, ndr), rende ancora più oscuro ciò che è successo, soprattutto nei rapporti tra banca e vigilanza, Consob e Bankitalia, negli anni tra il 2012 e il 2013. Se i vertici non hanno responsabilità, e la vigilanza ha fatto quello che doveva fare, di chi è la colpa di quella gestione? Dei risparmiatori? Per questo” puntualizza Daniele Pesco, “chiederò l’immediata analisi della situazione in commissione d’inchiesta sulle banche. Grazie al Fondo indennizzo risparmiatori, fortemente voluto dal Movimento 5 stelle con la legge di bilancio del 2019, abbiamo restituito ossigeno a tante famiglie provate dalle truffe bancarie”.

 

 

“Vogliamo però” conclude il presidente della commissione bilancio del Senato, “che alle stesse famiglie sia restituita giustizia dai tribunali per tutto ciò che hanno dovuto patire”. Dopo la sentenza emessa lo scorso primo ottobre dal tribunale di Arezzo nel processo che vedeva chiamati in causa per bancarotta ex vertici e amministratori di Etruria, è stato fissato per il prossimo 28 aprile il giudizio di appello per Giuseppe Fornasari, Luca Bronchi, Alfredo Berni e Rossano Soldini relativamente al processo con rito abbreviato, sempre per bancarotta, che si era concluso con le condanne a cinque anni per l’ex presidente Fornasari e l’ex direttore generale Bronchi, a due anni per il già vice presidente e dg Berni e a un anno per Soldini, ex consigliere di amministrazione che nel 2009 se ne era andato via in aperta contrapposizione con gli allora vertici della banca. Sempre legato alle vicende Etruria, è alle prime battute il processo per le consulenze. Il prossimo 19 novembre si tornerà in aula per ascoltare le prime testimonianze.