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Arezzo, a 94 anni divorzia per sposare coetanea conosciuta a ballare ma l'udienza salta e la coppia deve aspettare

Luca Serafini
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A 94 anni divorzia dalla moglie di 87 per sposare la donna che gli è entrata nel cuore, pure lei con 94 primavere alle spalle. Ma quanta fatica per coronare il sogno del matrimonio per l’intraprendente anziano innamorato. Ieri in tribunale doveva essere sancito il divorzio record (non risultano precedenti simili ad Arezzo) al termine di una laboriosa trattativa tra l’uomo e la consorte.

Poi, una volta separate le loro strade e trascorsi i trenta giorni di legge, il 94enne sarebbe stato libero come un fringuello e avrebbe potuto impalmare l’amata 94enne. Invece i fiori d’arancio restano al loro posto perché l’udienza di ieri dinanzi al presidente del tribunale Valentino Pezzuti si è chiusa con un nulla di fatto. E pensare che sei mesi fa era stato raggiunto l’accordo tra i coniugi, con separazione consensuale.

Ma una questione tecnica procedurale nella presentazione delle carte ha invalidato tutto e questo significa altro tempo da attendere. Cose che in ambito giudiziario capitano. Contrattempi sempre spiacevoli, figuriamoci a chi ha una certa età e un po’ di comprensibile fretta. Ma partiamo dall’inizio di questa vicenda tempo fa balzata agli onori delle cronache un po’ romanzata. Pur protetta da una cortina di riservatezza, la storia filtra a sommi capi dal palazzo di giustizia. Succede che un aretino, qualche decennio fa, nella sala da ballo che frequenta, conosce una coetanea. Un valzer tira l’altro, c’è feeling, nasce una relazione. Ma lui è sposato.

Al cuore tuttavia non si comanda e con il trascorrere del tempo si capisce che non è una sbandata ma qualcosa di serio. Si arriva ad un punto in cui la nuova coppia vorrebbe ottenere uno status ufficiale: per ottenerlo serve l’intesa tra l’uomo e la moglie affinché sciolgano le nozze. Il problema è che lei non ne vuole sapere e anche i figli non sono d’accordo. Mentre i protagonisti del caso diventano anagraficamente sempre più maturi, gli avvocati delle parti lavorano con pazienza sui rispettivi fronti. Dalla separazione giudiziale la trattativa approda a quella consensuale.

Un difficile equilibrio, concordando aspetti economici e di carattere immobiliare. Dopo che anche i riflettori della cronaca si accendono sulla vicenda, viene imboccato un percorso che tiene conto di tutto per consentire alla vecchia coppia di divorziare e a quella nuova di unirsi. A seguire la moglie è l’avvocato Michela Pellegrini, ad assistere il marito è l’avvocato Marco Acquisti. E ieri la figura più alta del tribunale di Arezzo, il presidente Pezzuti, avrebbe dovuto suggellare la fine del matrimonio.

All’udienza il 94enne - con acciacchi importanti legati all’età - non era presente: lo rappresentava il legale, con procura. Difficoltà tecniche procedurali sarebbero sorte proprio su questo aspetto per il fatto che il 94enne dovrebbe essere sentito direttamente prima dell’atto finale del tribunale. Questione tale da far ricominciare l’iter del fascicolo se non da capo, quasi. Inutile dire che, data l’età delle persone coinvolte, una certa premura non guasta.

E’ vero che per ‘non è mai troppo tardi’ ma meglio stringere i tempi. Nella coppia serpeggia il timore sintetizzato dalla frase manzoniana: “questo matrimonio non s’ha da fare”. Invece dei bravi inviati da don Rodrigo ci sono di mezzo norme e codici. Tutto rimandato alla prossima puntata.