
Arezzo, il rave party riaccende i riflettori sul degrado Fontemura. Sanzioni e denunce. Comune: grazie forze dell'ordine

Ballo e sballo. Quella festa non potevano farla ma l’hanno fatta lo stesso cogliendo tutti di sorpresa. Un rave party di Capodanno in grande stile sull’Alpe di Poti. La ex Fontemura trasformata in discoteca. Musica a palla e voglia di divertirsi senza badare alle regole. Euforia. Probabilmente anche sostanze (non trovate). Violazioni sanitarie a go go tra mascherine non usate e assembramento. In cinquecento sono riusciti a partecipare alle danze. Molti altri - forse altrettanti - hanno trovato le strade sbarrate verso le 23 di San Silvestro dopo che l’evento abusivo scattato verso le 21 non era più un segreto.
TAM TAM SOCIAL
Con auto e camper, con cani o senza, sono arrivati da tutta Italia e anche dall’estero - giovani, meno giovani, anche minorenni - seguendo le info diffuse su Telegram, su chat e social vari. Punto di ritrovo - era già successo a marzo 2020 - il rudere dello stabilimento dell’azienda dell’acqua minerale, inabissata nel fallimento del 2002. Polizia di Stato e Carabinieri, Polizia Municipale, Guardia di Finanza e Vigili del fuoco hanno così trascorso la notte tra 2021 e 2022 con una task force operativa rilevante terminata alle 18 di ieri. Accertato il raduno non autorizzato, si è lasciato che la festa proseguisse per non far degenerare la situazione. Ma posti di blocco sono stati attuati sulle direttrici di marcia verso Poti. Lato San Polo, da via delle Conserve, dallo Scopetone. Nei punti di sbarramento si sono create code e momenti di tensione. Gente che voleva andare per forza al rave e non accettava l’alt. Sono volate bottiglie. Oppure cittadini che si sono trovati a litigare con forestieri irruenti. Un 74enne, a Pomaio, ha avuto un diverbio con un giovane ed ha rimediato una ferita al sopracciglio. Pare per una sportellata. Fortuita o meno è da vedere. Il rave party è andato avanti fino al tardo pomeriggio con l’area cinturata e sorvegliata. Nel deflusso, le operazioni di identificazione. Fioccano le sanzioni amministrative per violazioni Covid e possibili conseguenze penali. Per contestare l’occupazione abusiva servirà però la querela di parte del curatore fallimentare della ex Fontemura. La kermesse a base di musica e forse anche di altro, ha destabilizzato il Capodanno aretino e ha impegnato a fondo personale in divisa e anche sanitari. Una vera emergenza.
IL COMUNE RINGRAZIA
Con una nota diffusa da palazzo del Comune, Lucia Tanti, vice sindaco, ha ringraziato “i Carabinieri, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, la nostra Municipale per l'egregio ed efficace lavoro che li ha visti impegnati nel ripristinare ordine e sicurezza, sciogliendo il maxi assembramento che si era venuto a creare con il rave abusivo”. Tanti ringrazia anche il Prefetto Maddalena De Luca. “La celere e organizzata risposta delle forze dell'ordine - prosegue la - ha fatto sì che un evento abusivo e potenzialmente insidioso sia stato risolto in pieno ordine e in tempi rapidi”.
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LUCIA TANTI E I GIOVANI
“Quand'anche sia comprensibile da parte dei giovani la voglia di aggregarsi, scelte come questa non sono né giustificate, né giustificabili o tollerabili. Non è comprensibile l'assoluta mancanza di responsabilità rispetto al momento difficile e delicato che stiamo vivendo”. Lucia Tanti rivolge infine un grazie “a tutti gli aretini, in particolare ai ragazzi, che hanno saputo tenere insieme il giusto divertimento e le necessarie regole".
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DEGRADO
Quanto alla ex Fontemura, anni fa fu sequestrata dalla Forestale per rifiuti, amianto compreso. L’autorità giudiziaria restituì tutto alla curatela e la bonifica, a quel che si sa, non venne eseguita. Delle aste per la vendita non si ha più notizia dopo quelle deserte. La ex Fontemura in passato ha visto anche un grave infortunio: la caduta di un giovane dal rudere, mentre praticava softair, il gioco di guerra. Nell’Alpe di Poti che Arezzo tenta di rivalutare, questo luogo - bomba ecologica o no - è un pugno allo stomaco che ogni tanto duole.