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Arezzo, anche l'ex ristorante Il Torrino va all'asta dopo anni di abbandono: primo tentativo di vendita

Luca Serafini
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C’è anche l’ex ristorante Il Torrino nella mappa dei luoghi in abbandono nel comune di Arezzo. Locale<CF1402> cult</CF>, ha fatto la storia della ristorazione aretina fino alla chiusura del 2015 e al pignoramento del 2017 da parte della banca. Ma va all’asta per la prima volta soltanto ora: per la precisione il 26 gennaio. La base è 849 mila euro ma l’offerta minima che può essere presentata parte da 636.750 euro. Le potenzialità del luogo sono indubbie, ad un soffio dal tratto della Due Mari a due corsie, vicino alla città e allo svincolo di Palazzo del Pero. E nello stesso tempo in un contesto panoramico e ambientale ottimo. Certo, i tempi sono grami e gli investitori sono rari. Si starà a vedere. Intanto dopo i numerosi saccheggi dei ladri che negli anni scorsi hanno spolpato Il Torrino, la zona pare in sicurezza.

Una sbarra preclude il transito veicolare subito dopo la chiesetta di Santa Maria Assunta nuova, con il tetto aguzzo. E’ l’Istituto vendite giudiziarie a occuparsi della custodia e della vendita al miglior offerente. Giudice Lucia Bruni, avvocato delegato alla pratica Gianni Peruzzi. L’asta avrà luogo nell’aula 7 del tribunale di Arezzo e per le offerte c’è tempo fino al 25 gennaio. Ogni aretino dai 35 - 40 anni in su ha ricordi nitidi di questo ambiente che ha ospitato cerimonie di ogni tipo, convivi, pranzi e cene. Buona cucina della tradizione toscana. Il profilo dell’edificio con il grande camino, la vegetazione intorno, gli ampi spazi interni ed esterni. Camminamenti, parcheggio, viabilità ed annessi. Dentro è rimasto tutto fermo, a parte quello che è sparito nel corso dei ripetuti furti.

L’ingresso, la hall/bar, le sale da pranzo, i servizi, la dispensa, il ripostiglio e via dicendo. Ci si avvicina all’asta di esordio con il dubbio, fondato, se qualcuno si farà avanti. Ivg è a disposizione per le eventuali visite al lotto in vendita. L’ex ristorante dove anche Maradona ha mangiato è uno di quei luoghi della memoria, identitari per gli aretini. Mette tristezza vederlo in abbandono. In questi giorni successivi all’ennesimo Rave party a Fontemura, lo stabilimento delle acque dismesso sull’Alpe di Poti, il tema delle aree abbandonate è sotto i riflettori. Ex Unoaerre un altro sito emblematico. Per Poti e via Fiorentina ieri sul Corriere di Arezzo l’assessore Marco Sacchetti ha esposto il suo progetto incentrato sulla riconversione a siti per la produzione di energie rinnovabili: fotovoltaico e non solo. Per Il Torrino ci sono ancora <CF1402>chance</CF> legate ad un uso in linea col passato, di tipo ricettivo e turistico.

Il Covid ha assestato duri colpi al settore, vero, ma bisogna pur guardare avanti. Intanto dall’alto della collinetta l’ex ristorante aspetta. Nell’estate 2018 il raid di un gruppo di giovanotti a caccia di qualcosa da rubare nelle sale, finì con uno sterminio di piatti: tre ventenni e una quindicenne agirono in pieno pomeriggio, vandalizzarono l’ex ristorante per ingannare il tempo. Furono scoperti. Come in precedenza un anziano che si era preso quadri e suppellettili. Negli anni scorsi rubare e far danni all'ex ristorante Torrino ormai era uno sport. Qui regnano desolazione e nostalgie. In attesa di una svolta.

LA STORIA
Il ristorante è stato aperto nel 1971. Dal 1973 il ristorante è stato nelle illuminate mani dei fratelli Rinaldo, Angelo e Germano Drago (Alpe di Poti, Aurora, la Giostra) cui si deve il successo del Torrino. 

MARADONA
Cucina della tradizione e qualità in un ambiente caratteristico. Da qui sono passati anche personaggi celebri, campioni di calcio, allenatori come Trapattoni, Lippi, Liedholm, Boskov, Ancelotti, Conte, Mancini. Anche Maradona una volta ha mangiato al Torrino. 

CHIUSURA
Poi il fischio finale. I piatti riposti negli scaffali, i tavoli vuoti, con lo stop nel 2015. Il pignoramento è del 2017. Il 26 gennaio prima asta per la vendita. La struttura è caduta lentamente nell'abbandono. Erbe e alberi che dilagano, staccionate cadenti, infissi rovinati, trascuratezza, la strada di accesso rovinata. L’Istituto vendite giudiziarie ne è custode.