
Arezzo, senza green pass e lavoro da tre mesi. Il consigliere comunale Menchetti: "Ma vado avanti"

Da tre mesi ha scelto di vivere senza stipendio, piuttosto che tradire il suo credo che è quello di “dire no al green pass”. Michele Menchetti, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, dallo scorso 15 di ottobre non ha intenzione di tornare sui suoi passi. “Ho scelto di non avere il green pass (conseguenza di dire no alla vaccinazione e al tampone ndr) e da tre mesi non percepisco più lo stipendio, da quando la certificazione verde è diventata obbligatoria e io non vado più a lavorare”. Era infatti il 15 di ottobre, quando con un lungo post, spiegava la sua strada di rimanere fuori dall’azienda per la quale ha lavorato per 22 anni.
Ma dopo tre mesi, come si vive?
“Si vive. Con un po’ di sacrificio, grazie a qualche risparmio che avevo da parte, ma comunque vivo, non è così impossibile come dicono”.
Si è dato un tempo massimo di resistenza?
“Fino a quando non verrà abrogato il green pass nel quale mi sembra che ci siano diverse lacune”.
I suoi figli sono vaccinati?
“Sì, entrambe sono vaccinate e in questo momento noto che il ‘volere’ dei genitori conti poco, perché se un figlio si rivolge al tribunale, anche se minorenne, può ottenere il diritto di vaccinarsi”.
E che cosa dicono i suoi figli della sua scelta?
“La comprendono”.
Che cosa ne pensa dei no vax che hanno attaccato il vice sindaco Tanti?
“Penso che chiunque si espone, come ha fatto la Tanti, in favore di qualcuno o di qualcosa, come in questo caso dei vaccini, sa anche che potrebbe essere oggetto di chi non la pensa come lei. Non mi sento né di giustificare e né di condannare queste persone. Dico solo che siamo in un momento particolarmente delicato. C’è tensione e la gente è stremata”.
Tanto da attaccare chi non la pensa nella stessa maniera?
“Ripeto chi si espone, poi è soggetto anche a questo. Anche io lo sono stato per la mia scelta”.
Che cosa fa in questo periodo?
“Ho conosciuto molte persone. Ogni sabato manifesto in piazza e ogni martedì mettiamo un banchino per spiegare - ma senza convincere nessuno per forza - sul perché siamo contro il green pass”.
Ma non le manca di uscire o di andare a mangiare fuori o ad un cinema?
“Mi manca la piscina e magari di entrare dentro un bar. Ma è questo l’assurdo. Obbligare le persone a vaccinarsi per potere essere libere di andare o di fare quello che vogliono.
Conosco dei ristoratori che preferiscono chiudere piuttosto che sottostare a queste regole”.
Ma cambierà mai idea e magari si vaccinerà?
“Non mi vaccinerò e il green pass lo ritengo uno strumento discriminatorio e non lo accetterò mai”.