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Arezzo, troppa incertezza e ristoratore chiude il locale: "Non posso buttare via il cibo"

Francesca Muzzi
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Il Toscano al parco di Lignano, per il momento, ha deciso di chiudere. Lorenzo Polendoni, titolare del ristorante, affida ad un lungo post la sua amarezza per questo periodo di incertezza. “Informiamo i gentili clienti amici e frequentatori del parco di Lignano - scrive Lorenzo - che a seguito delle centinaia di disdette che abbiamo avuto in tutto il periodo delle feste che ci hanno causato danni importanti, come del resto a tutto il settore ristorativo e non solo, abbiamo deciso di chiudere per qualche giorno al fine di sperare in un miglioramento della situazione che da ben 2 anni ci viene promesso”. “Durante il periodo di Natale - racconta al Corriere il giovane titolare - abbiamo ricevuto circa 300-400 disdette. Tra chi era positivo al Covid, chi invece era in quarantena. I tavoli prima diminuivano di commensali e poi rimanevano vuoti”. Conseguenza anche le scorte di cibo comprate proprio in vista di cene e cenoni: “O le ho regalate, oppure purtroppo qualcosa ho dovuto anche buttare”. Lo dice a malincuore Lorenzo che sul Toscano ha investito tempo e denaro da quando ha vinto il bando del Comune di Arezzo per riaprire il ristorante che si trova nel parco di Lignano. “Ma non possiamo fare altrimenti. Restare aperti e ricevere pochissimi clienti e molte disdette non è produttivo. Nonostante che il nostro posto funzioni più d’estate, avevo comunque deciso di rimanere aperto anche d’inverno, almeno durante tutti i fine settimana visto che di gente ne passa diversa sia in bici che a camminare”. “Fin da quando ho preso la gestione di questo ristorante, ho voluto che tornasse ad essere un punto di riferimento per Lignano. Ma di fronte a tutto ciò, almeno per il momento, devo alzare le mani”. Lorenzo ha circa venti dipendenti in estate e sette in inverno. “Per il momento stiamo a casa e approfittiamo di questo periodo per ricaricare le energie”, dice. Ma alla domanda quando riaprirà, risponde: “Ancora non lo so”. Ciò che mette più paura è questa situazione di incertezza: “Un imprenditore - sottolinea - è abituato a fare programmi e ad investire nel tempo. Ma con questa situazione è difficile farlo. Viviamo un periodo di incertezza da due anni. Non so per quanto ancora durerà. Non abbiamo basi solide sulle quali potere attualmente ragionare”. E così il Toscano ha deciso di riprendere fiato. Non è e non sarà l’unico ristorante a dire, momentaneamente, stop. Tantissime sono state le disdette che, per colpa del Covid, hanno dovuto subire i ristoratori specialmente nel periodo di Natale. “Questa situazione di continua incertezza ci ha buttato un po’ giù - dice Lorenzo - ma tranquilli ritorneremo più forti di prima”. E poi c’è sempre quella molla che si chiama passione: “L’amore che abbiamo e che ho per questo posto è ancora più forte di questa situazione e tra qualche giorno torneremo. Non so ancora quando, ma spero presto”. Anche perché quello che Lorenzo ha creato a Lignano non è solo cibo, ma anche un divertimento insieme al biker Luca Malentacchi. “Avrei voluto anche portare qualche gruppo musicale, ma per il momento non possiamo. Che dire? Aspettiamo giorni migliori”.