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Arezzo, operaio morto sul lavoro, titolare indagato come atto dovuto per autopsia disposta da pm

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Operaio morto sul lavoro nel frantoio dell'azienda di Bibbiena che lavora inerti, è stata disposta l'autopsia sul corpo di Francesco Brenda, 51 anni. L'esame autoptico sarà eseguito domani, giovedì 27 gennaio, all'ospedale di Siena. La salma attualmente si trova a Bibbiena e il sostituto procuratore Marco Dioni ha deciso di procedere con l'accertamento di medicina legale per capire se la caduta nella tramoggia è avvenuta o no in seguito a malore.

In vista dell'accertamento tecnico irripetibile, il pm ha iscritto nel registro degli indagati, come atto dovuto, il legale rappresentante della Mariotti Calcestruzzi. Un passaggio inevitabile, questo, nella fase degli accertamenti preliminari, a garanzia dell'imprenditore e che non significa assolutamente responsabilità nell'accaduto.

Sono ancora in corso le verifiche tecniche e la ricostruzione della dinamica, passaggi volti ad accertare se l'incidente sul lavoro è avvenuto per una fatalità o se sono ipotizzabili responsabilità.

Il fascicolo della procura di Arezzo è aperto per omicidio colposo. Il titolare dell'azienda che trasforma detriti in materiale inerte per l'edilizia, aveva un lungo rapporto fatto di stima e amicizia con il dipendente, che abitava a Bibbiena e che lascia due figli minorenni.

Da comprendere come mai alle 10 di martedì 25 gennaio l'uomo, esperto, sia precipitato dalla postazione con il quadro comandi sulla quale si trovava. Un dislivello di un paio di metri, tragico l'impatto sul macchinario in movimento che tritura pietre, laterizi, cemento armato. Sono al vaglio degli inquirenti l'altezza del parapetto, le modalità di movimento e di protezione nel luogo di lavoro, il rispetto delle norme contro gli infortuni.

Una volta restituito il corpo ai familiari, potrà essere celebrato il funerale di Francesco Brenda, forse anche nella giornata di venerdì 28 gennaio

Luca Serafini