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Arezzo, alla ex Fontemura lavori per blindare e ripulire l'area invasa con il rave party di Capodanno

Luca Serafini
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Quarantotto giorni dopo l’invasione “rave” alla ex Fontemura, arriva la notizia di imminenti lavori di messa in sicurezza per l’azienda dismessa dell’acqua minerale sull’Alpe di Poti. “Area ed ex stabilimento saranno oggetto di due interventi a stretto giro” annuncia il curatore fallimentare Fabio Tocci. “Inizieremo con la ripulitura dei rifiuti solidi urbani rimasti fuori e dentro l’ex Fontemura dopo il rave party di Capodanno e con la rimozione dei residui di lavorazione ancora presenti nel sito”. Poi, prosegue Tocci, la seconda fase dell’intervento: “Provvederemo alla blindatura completa della superficie e dello stabilimento in modo da rendere tutta l’area e lo stabile inaccessibili: quindi sarà sistemato il cancello e saranno chiuse in modo ermetico le possibili entrate per scongiurare eventuali altri ingressi abusivi”. Tempi di realizzazione previsti, un mese, un mese e mezzo. Individuata la ditta, costi a carico della curatela fallimentare. Ma non si tratta di importi esorbitanti, sotto ventimila euro. Lo scorso Capodanno la ex Fontemura fu meta di un flusso di centinaia di persone per la festa non autorizzata. Musica e altro, dalla serata del 31 fino al pomeriggio inoltrato del primo gennaio. Accorsero le forze dell’ordine, furono identificati organizzatori e partecipanti al raduno. Il fatto riaccese i riflettori sul luogo abbandonato dopo il fallimento dell’attività di imbottigliamento delle acque minerali, con l’esigenza di poter recuperare e riqualificare l’area in una zona ambientale di pregio. Il 15 marzo è in programma una nuova asta per tentare di vendere la ex Fontemura: si parte da una base di 230.400 euro ma con possibile offerta ribassata a 172.800. Per ora nessuna manifestazione di interesse. Per l’utilizzo, impraticabile quello di tipo turistico ricettivo mentre si coltiva l’ipotesi di un impiego come campo di produzione di energie rinnovabili.