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Arezzo, il Pd: "Ex Fontemura all'asta, il Comune faccia offerta di acquisto e riqualifichi Poti"

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Il Comune di Arezzo deve farsi avanti per l’ex Fontemura e rivitalizzare l’Alpe di Poti. La richiesta, sotto forma di atto di indirizzo, è stata inoltrata alla giunta Ghinelli dai consiglieri di opposizione Giovanni Donati e Alessandro Caneschi: “L’amministrazione depositi un’offerta per l’acquisizione dell’ex complesso immobiliare”.

“In caso di aggiudicazione il Comune” sottolineano i due esponenti del Pd, “si ritroverebbe un grande patrimonio immobiliare di circa 5 mila metri quadrati, oltre ad una vasta area prevalentemente boschiva e avrebbe la possibilità di ‘governare’ la riqualificazione dell’area”.

La nuova asta è in calendario il prossimo 15 marzo: si parte da una base di 230.400 euro ma con possibile offerta ribassata a 172.800 euro. Per ora non ci sono manifestazioni di interessa. “Poti, la montagna degli aretini, meta di villeggiatura e di relax dagli anni ‘60 in poi, ha perso il suo ruolo di punto di riferimento per la città. Grazie alle associazioni del territorio e non solo, sono state organizzate numerose e prestigiose manifestazioni legate al mondo del rally e del ciclismo, delle semplici camminate ed è arrivato anche qualche segnale di vivacità da parte di imprenditori del settore del turismo”.

Caneschi e Donati hanno già alcune idee sulle possibili attività: “La nostra proposta prevede la demolizione degli edifici, la loro ricostruzione parziale per realizzare un progetto complessivo che vada a riqualificare tutta l’area. Potrebbero essere realizzate strutture turistico-ricettive, sociali, parchi avventura, strutture di supporto alle tante attività ludico sportive che vengono già organizzate nell’Alpe di Poti.

E questo nel massimo rispetto dell’inserimento ambientale, del risparmio e dell’autonomia energetica anche mediante la creazione di strutture per la produzione di energia. La restante parte delle volumetrie demolite e non facenti parte del progetto, dovrebbero essere inserite nel registro dei crediti edilizi, come previsto nel piano strutturale e nel piano operativo, e messe a disposizione dei cittadini e delle imprese che potranno acquistare le volumetrie necessarie in base ai propri bisogni abitativi o imprenditoriali. Con questa operazione dei crediti edilizi il Comune potrebbe recuperare i soldi investiti per l’acquisto e riqualificare, anche dal punto di vista ambientale, un’area praticamente a costo zero”.