
Arezzo, venti famiglie pronte ad accogliere i profughi dall'Ucraina

A Chitignano ci sono già venti famiglie disponibili ad accogliere i profughi ucraini. La rete della solidarietà messa in piedi dalla Diocesi aretina, con l’appello lanciato dall’arcivescovo Riccardo Fontana durante la veglia di preghiera di domenica scorsa in Cattedrale, per far fronte all’emergenza Ucraina, attraverso la Caritas diocesana di Arezzo, si è dunque già attivata.
“L’accoglienza dipende dallo Stato che deve dare il via”, spiega il direttore della Caritas diocesana, don Giuliano Francioli. “Sappiamo che metteranno a disposizione degli alberghi Covid. I privati possono fare accoglienza se lo Stato gli dà il permesso perché i profughi sono come i rifugiati politici. Come Diocesi siamo pronti e disposti se ce lo dicono, bisogna che ci diano il via. Noi abbiamo già disponibili a Chitignano venti persone, famiglie, ma è un progetto che deve andare di pari passo con lo Stato. Abbiamo già questa disponibilità, come anche nella disposizione data dal vescovo Riccardo. In emergenza c’è la possibilità di ospitare in appartamenti. In questo momento altro non sappiamo. E’ come per l’accoglienza di rifugiati e profughi, è sempre la Prefettura che indica quanti e le modalità. La raccolta di beni di prima necessità è già iniziata. Questa la possono fare tutti dalla propria parrocchia e se anche non c’è la Caritas parrocchiale si raccolgono beni”.
“Questo sarà il nostro cammino, giorno per giorno, vedremo come saranno ospitati”, conclude don Giuliano. “Siamo pronti. Il materiale raccolto sarà portato in Polonia, c’è una diocesi locale che collabora”.
E la Caritas diocesana aretina si è prontamente attivata in tre azioni che possono portare aiuto alla popolazione ucraina. Possono essere fatte offerte in denaro attraverso un bonifico sul conto intestato a Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro emergenza rifugiati ucraini presso Bper Banca (Corso Italia, 179 Arezzo, IBAN IT16J0538714102000003557249), oppure in contanti direttamente presso la segreteria generale della Curia vescovile (piazza Duomo, 1 – Arezzo). Contemporaneamente è stata attivata anche la raccolta di beni di prima necessità come sacchi a pelo, asciugamani e coperte (imbustati), alimenti non deperibili, detersivi e prodotti per l’igiene personale e per i neonati, prodotti per l’infanzia. Sono state attivate due linee di centri di raccolta, nella sede diocesana di via Fonte Veneziana e in tutte le Caritas parrocchiali. La terza gamba di questa solidarietà messa in piedi dalla Chiesa di Arezzo attraverso il suo braccio operativo della Caritas è appunto quella dell’accoglienza di profughi che stanno partendo da quelle terre.
La Caritas diocesana registra la disponibilità all’accoglienza di persone o nuclei familiari di profughi provenienti dall’Ucraina: chi desidera aderire, offrendo opportunità di alloggio, può mettersi in contatto telefonando al numero 0575/354769.