
Arezzo e i profughi dell'Ucraina: sono 278 accolti in famiglie e centri. Cinquanta aretini offrono case

Sono 278 i profughi in fuga dall’Ucraina che ad oggi hanno trovato accoglienza nell’Aretino. Di questi 32 hanno trovato ospitalità nei Cas, in particolare nei centri di Arezzo e del Casentino. Per tutti gli altri si sono aperte le porte delle case di familiari e amici, in una rete spontanea di solidarietà che, da giorni, si è messa in moto per offrire un rifugio a donne e bambini che hanno dovuto abbandonare quelle terre martoriate dalla guerra.
Un’accoglienza che viene seguita dagli uffici della Prefettura di Arezzo, con dati ed esigenze che vengono costantemente aggiornate. E’ fondamentale, perché la macchina dell’accoglienza e la rete della solidarietà svolgano il loro compito nel miglior modo possibile, che ogni presenza, ogni arrivo, sia segnalato agli uffici competenti. Un appello che il vice sindaco Lucia Tanti ribadisce, raccogliendo le parole del primo cittadino Alessandro Ghinelli pronunciate nei giorni scorsi. “E’ di fondamentale importanza che le persone che giungono nell’Aretino, aiutate da quanti le ospitano, segnalino la loro presenza sul territorio. E’ necessario” sottolinea Lucia Tanti, “perché la rete dell’accoglienza possa funzionare al meglio”.
Sono già una cinquantina gli aretini che hanno raccolto l’invito del Comune e offerto la loro disponibilità mettendo a disposizione un alloggio o una casa a quanti stanno scappando dalla guerra. Hanno risposto all’appello di Palazzo Cavallo compilando e inviando il modulo pubblicato sul sito internet dell’amministrazione comunale.
Si susseguono intanto le iniziative di solidarietà nell’Aretino per l’emergenza ucraina. “Tutte le Misericordie della provincia si sono unite, abbiamo un grande magazzino a Monte San Savino”, spiega il governatore della Misericordia di Arezzo e primo rettore di Fraternita, Pier Luigi Rossi. “Ora ci stiamo adoperando per i farmaci e il materiale sanitario. Abbiamo messo insieme le farmacie comunali, la Fraternita e la Misericordia per la raccolta fondi. Abbiamo un Iban, stiamo raccogliendo la somma adeguata e periodicamente invieremo aiuti. Il prossimo carico di materiale vario dovrebbe partire domani per la Polonia. La raccolta prosegue sempre alla sede della Misericordia. Alcune importanti aziende inoltre ci hanno telefonato, dando la loro disponibilità a sostenere i profughi che sono giunti in città, non tanto per l’alloggio, perché ci pensano il Comune e la Prefettura, quanto per il sostegno e la vita quotidiana”.
“Ci ha fatto piacere”, conclude Rossi, “perché la Misericordia vuole anche essere un punto di riferimento. Chiedo, a chi vuole partecipare alla vita della Misericordia, di venire da noi, li aspettiamo, perché dobbiamo fare partire anche l’emporio solidale, la cui sede sarà sotto la basilica di San Francesco e abbiamo bisogno di volontari. La domanda si sta alzando e c’è bisogno di volontariato. Sono molto contento perché vedo come la città di Arezzo ha un cuore generoso, ha molta solidarietà che bisogna guidare verso un impegno di testimonianza di servizio, offrire una parte di sé, concretizzare la solidarietà anche con l’impegno diretto di volontariato umanitario”.
“Gli aiuti sono stati inviati quasi tutti, l’ultima parte dovrebbe partire tra domani (oggi ndr) e mercoledì”, spiega il presidente della Croce rossa italiana - Comitato di Arezzo, Luca Gradassi. “Come Croce rossa siamo impegnati nella raccolta farmaci e quella degli aiuti economici da versare sul conto corrente della Croce rossa nazionale”.
Missione al confine con l’Ucraina per Casentino senza frontiere di Bibbiena e Adra Italia, sezione locale di Pratovecchio-Stia.
Una volontaria delle due associazioni casentinesi, Lavinia, ha raggiunto ieri Alexandra, la responsabile dell’associazione romena Îngeri pentru suflete, con cui entrambe le associazioni stanno collaborando in queste settimane per portare aiuto. Si trovano vicino al confine sud-ovest dell’Ucraina. Il lavoro che farà Lavinia sarà fondamentale per rafforzare la collaborazione, aiutare nella gestione dei beni inviati dal Casentino e avere una voce “dal campo” per poter provvedere ad ulteriori necessità. Grazie alle donazioni ricevute sarà in grado di acquistare medicinali e beni di prima necessità per dare una risposta immediata.
Sara Polvani
Marco Antonucci