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L'Arezzo presenta Indiani: "Sono qui per vincere il mio decimo campionato"

Nicola Brandini
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“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Diceva così la canzone di Antonello Venditti, citata dal direttore Giovannini durante la conferenza stampa. E quello tra Paolo Indiani e l’Arezzo sembrava un amore destinato invece a rimanere platonico, almeno fino a pochi giorni fa. Oggi è realtà, e verrebbe quasi da dire “finalmente”, come ha ripetuto spesso mister Indiani durante la conferenza stampa di presentazione. Quando poi prende la parola da nuovo allenatore dell’Arezzo, Indiani fa fatica a mascherare una certa emozione. “Eccomi qua, finalmente. Arezzo è un ambiente che mi è sempre piaciuto, e negli anni passati sono stato spesso molto vicino a venire, in particolare nel 2016, ma non se ne fece di niente. In quel caso fu colpa mia, altre volte un po’ meno”. Fresco vincitore del girone E con il San Donato Tavarnelle, dopo 9 promozioni conquistate in carriera, Indiani non ci gira troppo intorno e va dritto al sodo: “Lavoreremo per vincere il campionato – spiega Indiani - riportando entusiasmo e quante più persone possibile allo stadio. In serie D l’Arezzo deve vincere, è inutile nascondersi. E siamo estremamente convinti di poterlo fare”. E poi c’è Paolo Giovannini, con il quale Indiani ha un rapporto di “sintonia totale”. “Ma sarei venuto lo stesso ad Arezzo – confessa il mister – se c’è lui ancora meglio. Ad esempio so che non mi porterà mai un giocatore che io non voglio”. Sintonia totale c’è anche con chi si siederà al suo fianco in panchina, Federico Vettori, “suo capitano” al Pontedera e adesso vice allenatore. “Sono contento di lavorare con il mister – spiega Vettori – per me sarà un percorso molto formativo”. Presentato ufficialmente anche tutto lo staff tecnico che affiancherà Indiani, da Maurizio Pecorari preparatore atletico a Lorenzo Nannuzzi match analyst, passando per il preparatore dei portieri Massimiliano Magi, aretino, già allenatore dei portieri della Juniores amaranto due anni fa. “Per vincere il campionato serve impegnarsi a lavorare tutti insieme – spiega Indiani, a chi gli chiede qual è il segreto per arrivare primi in serie D – dobbiamo avere tutti lo stesso obiettivo, dallo staff sanitario alla segreteria, senza mai accontentarsi”. Ma soprattutto servirà la spinta del pubblico. “Voglio che sia un aiuto, non un problema – insiste Indiani – il vero problema della D è che ne vince una sola, è quello il difficile. E i campi dove giocheremo non saranno tutti in ottime condizioni come il nostro… e fortunatamente diciassette partite le giocheremo al Comunale. Ma con me la squadra sarà sempre propositiva e votata all’attacco, anche a costo di prendere qualche gol in più”. L’obiettivo è fin troppo chiaro: vincere il campionato, e per Indiani oltre a tutto questo c’è anche uno stimolo in più. “Ho vinto 9 campionati, e mi piacerebbe vincere il decimo”. E allora tutti proiettati verso questa che si preannuncia una tombola amaranto.