
Arezzo, come cambia la raccolta porta a porta nelle frazioni. Occhio al calendario

Un processo iniziato nel 2019 e che andrà avanti per tutto il 2023. Cambia in città e soprattutto nelle frazioni il sistema della raccolta dei rifiuti urbani: dai cassonetti di nuova generazione ad un nuovo modello di porta a porta che all’inizio interessava il centro storico cittadino, e negli anni è stato esteso anche alle frazioni – non in tutte – a ridosso di Arezzo. Ma come sarà la nuova raccolta differenziata? A spiegarlo è il dirigente dell’ufficio ambiente del Comune di Arezzo, Alessandro Forzoni. “E’ un processo articolato – dice – che è iniziato nel 2019 con la sostituzione dei vecchi cassonetti con i modelli di nuova generazione dotati di tessera per il riconoscimento dell'utenza che sarà attivata una volta completata la sostituzione. La sostituzione dei dispositivi ha dato la possibilità di dotare ogni postazione di tutti i contenitori per la raccolta differenziata: carta, imballaggi di varia natura e organico, grazie a questo le nuove postazioni raccolgono singolarmente più del 70% di rifiuti differenziati, e a scala di comune la percentuale è salita dal 40% a circa ill 55%”. E passiamo alla parte che forse, in questo momento, interessa maggiormente le frazioni aretine. Vale a dire il sistema di porta a porta: “Introdotto nel centro storico già nel 2019. Adesso la novità è la trasformazione di questo tipo di raccolta nelle aree fuori della città dove è gia attiva quella domiciliare dal 2013. E quindi nella zona sud di Arezzo da Olmo a Vitiano, nella zona ovest da Ponte a Chiani a Battifolle e nella parte nord da Ceciliano fino a Ponte alla Chiassa. Cambieranno calendario di ritiro e modalità di conferimento con l'obiettivo di migliorare la qualità della raccolta e poter introdurre il sistema di tariffazione puntuale una volta completata la riorganizzazione. Vale a dire un sistema di calcolo della tariffa rifiuti (Tari) legato alla reale produzione di rifiuti di ogni singola utenza. Non si basa quindi solo sui metri quadrati dell'immobile e sul numero di occupanti, ma anche su quanti rifiuti indifferenziati sono prodotti da ciascuna utenza”. Il nuovo servizio di raccolta domiciliare prenderà avvio il 9 gennaio e, fino a quella data, i cittadini dovranno seguire il calendario di conferimento dei rifiuti attualmente in vigore. “In queste settimane tutti i cittadini sono vengono informati con una lettera che è arrivata o sta arrivando nelle case delle zone interessate dalla trasformazione e quindi con incontri pubblici: si sono già svolti a Sant'Andrea a Pigli e Ponte a Chiani per le zone sud e ovest e se ne prevede un terzo nel mese di novembre a Giovi per la zona nord”. Il prossimo anno poi il sistema porta a porta verrà ulteriormente esteso al territorio esterno alla città Chiassa-Tregozzano, Santa Firmina e Palazzo del Pero che ancora è servito con i vecchi cassonetti. Naturalmente, come in tutti i cambiamenti, sono arrivati i primi mal di pancia da alcuni utenti, ma Forzoni spiega: “Ogni cambiamento porta con sè diffidenza iniziale e qualche sacrificio, ma il nostro stile di vita ci impone di cambiare. Per i servizi pubblici sta nelle cose che non si riesca a accontentare tutti, già dalle intenzioni. E' da considerare che il servizio di gestione dei rifiuti è estremamente complesso, e Sei Toscana che ne è il gestore per 105 comuni nella Toscana sud si è dovuta dotare di un piano industriale capace di coniugare obiettivi, specificità territoriali, vincoli di ciascuno di questi comuni, con l'obiettivo comune di raggiungere livelli di raccolta differenziata e recupero di materia che ci portino al pari dei migliori esempi del paese, allo stesso tempo contenendo i costi per non gravare ulteriormente sui sacrifici di cittadini e le imprese. Un obiettivo che appartiene, ai Comuni più virtuosi e Arezzo vuol farne parte”.