Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Banca Etruria, dipendenti assolti per il collocamento delle obbligazioni subordinate

  • a
  • a
  • a

Obbligazioni Banca Etruria, un’altra assoluzione. L’ultima decisione del tribunale di Arezzo riguarda due dipendenti di una filiale di un’altra regione che collocarono bond subordinati per un valore di 20 mila euro. Un collocamento truffa, secondo quanto ipotizzato dalla Procura. Di tutt’altro avviso il giudice Giorgio Margheri che giovedì ha emesso il suo verdetto: il titolare di quella filiale e il gestore titoli - entrambi assistiti dall’avvocato Luca Fanfani - sono stati assolti perché il fatto non costituisce reato.  Una vicenda particolare, quella giunta a conclusione, visto che riguardava un collocamento effettuato nel mercato secondario. L’accusa aveva chiesto una condanna a un anno e 800 euro di multa. Conclusioni opposte quelle a cui è giunto il giudice che ha disposto l’assoluzione per entrambi i dipendenti di quella che un tempo era stata Banca Etruria. Sentenza analoga a quella definita due settimane fa per un’altra vicenda giudiziaria legata al collocamento di quelle che vennero ribattezzate le obbligazioni truffa, bond emessi in due tranche nel 2013. Verdetto di assoluzione, ma in questo caso perché il fatto non sussiste: un investimento di 60 mila euro che era stato azzerato dopo l’entrata in vigore del Decreto salvabanche e il crac dell’istituto di Via Calamandrei. Un’operazione che era stata effettuata in una filiale di Arezzo e che poi aveva visto il risparmiatore usufruire del rimborso, fino al 95% dell’investimento azzerato, grazie agli interventi disposti dal Governo Conte che ha provveduto agli indennizzi attraverso le procedure attivate dal Fondo interbancario di tutela dei depositi e poi - e questa è ancora in atto - grazie al Fondo indennizzo risparmiatori.