
Arezzo, martellate in testa alla moglie: il pm chiede il carcere per l'operaio, poteva uccidere. Commessa ancora in ospedale ma fuori pericolo

Incomprensioni, gelosia, un matrimonio incrinato. Ci sarebbe questo all’origine del tentato omicidio di Pozzo della Chiana. Enrico C., l’operaio di 53 anni che lunedì sera ha preso a martellate in testa la moglie è rinchiuso nel carcere di Arezzo e dovrà comparire, se non oggi domani, davanti al gip per la convalida dell’arresto. La donna, Cinzia N., 48 anni, cassiera in un supermercato, è fuori pericolo, ancora seguita dai medici delle Scotte di Siena dove è stata trasportata in elicottero. La prognosi è superiore ai 30 giorni.
Sfuggita alla presa del marito, è riuscita a scappare all’esterno dell’appartamento mettendosi in salvo ed ha chiesto aiuto. Secondo i carabinieri e il pm Laura Taddei, poteva ucciderla. Al momento del fatto, verso le 18, la coppia era sola: originari della Campania ma da anni in zona, hanno due figli maggiorenni che erano fuori. L’operaio, dopo le cure in ospedale per il forte choc, è stato portato nel carcere di Arezzo dai carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Cortona guidata dal capitano Antonio De Santis.
L’arrestato ha nominato come difensore l’avvocato Giacomo Chiuchini. Risulta incensurato e non emergono episodi premonitori di una situazione di coppia con scontri violenti. Residenti nella frazione di Foiano, lui lavora come dipendente in una azienda e lei alla cassa di un market. Pare che da qualche tempo fossero in crisi. Ma nessuna avvisaglia che potesse accadere qualcosa del genere. Il pubblico ministero Taddei dopo il primo rapporto dei carabinieri e il referto medico del policlinico senese, ribadisce l’ipotesi di reato del tentato omicidio (non lesioni gravissime) e chiede al gip che venga applicata la misura cautelare più severa: il carcere. Deciderà il giudice Stefano Cascone ma a ieri sera l’udienza non era stata ancora fissata.
Sarebbero tre i colpi al capo sferrati dal marito con una mazzetta da lavoro trovata in casa. Fortunatamente i traumi non hanno compromesso gli organi vitali: lesioni superficiali. Cinzia non ha mai perso conoscenza. Corsa fuori dal condominio gridando, è stata soccorsa: perdeva sangue. Sono arrivati i sanitari e i carabinieri. A Pozzo poteva finire in tragedia. Il racconto della donna, non appena sarà possibile sentirla, infoltirà il fascicolo della procura. L’uomo potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere. Molto provato, avrebbe preso coscienza del suo gesto, commesso in un momento in cui aveva perso la testa.