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Arezzo, madre con due figli sfrattata dai Monaci Camaldolesi: "Buttata fuori, avevo chiesto un mese di proroga"

Luca Serafini
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Inquilina dei Monaci Camaldolesi, madre di due figli, sfrattata e messa fuori dall’alloggio nonostante la richiesta di proroga di un mese. Succede in Casentino. “Ho implorato che attendessero qualche settimana, giusto il tempo di avere a disposizione la casa popolare che mi è stata assegnata ed è in via di sistemazione, ma non hanno sentito storie e giovedì scorso ho dovuto lasciare per forza l’appartamento trovandomi in mezzo a una strada”. La signora Patrizia, 48 anni, ha ricevuto una sistemazione provvisoria grazie ai servizi sociali del comune di Bibbiena, dove vive, e ci espone la sua versione dell’increscioso fatto.

Giovedì 12 gennaio è stata sloggiata dall'appartamento di Partina, nel comune di Bibbiena. Morosità, affitti non pagati per una situazione personale che si è deteriorata: lavoro nella Rsa perso, divorziata, spese per tirare su i figli, bollette. Gli aiuti della Caritas, il debito accumulato. L'iter di sfratto con i preavvisi dell'ufficiale giudiziario. Alla fine la richiesta all'amministratore della congregazione proprietaria della casa di attendere che fosse messo a disposizione l'alloggio popolare di Arezzo Casa che le è stato assegnato. Ma non c'è stato alcun rinvio: serratura sostituita e obbligo di svuotare le stanze. La donna ha trovato una sistemazione di fortuna in una struttura ricettiva insieme alla figlia 15enne. Il figlio maggiorenne è presso un amico.

"Sono molto amareggiata" dice la donna al Corriere di Arezzo. "Proprio dai religiosi non mi attendevo un atteggiamento del genere. Non si fa così".

Articolo completo sul Corriere di Arezzo di sabato 14 gennaio