
Arezzo, falso avvocato Menarini davanti ai giudici per truffa milionaria a imprenditore

Non è il primo e non sarà l’ultimo processo al finto avvocato Menarini, al secolo Roberto Meocci, nei guai per una serie di truffe: oggi al tribunale di Arezzo è in programma la prima udienza per il caso del presunto imbroglio da un milione e 400 mila euro ai danni di un imprenditore di Milano. Meocci, 56 anni, è imputato insieme alla compagna, alla suocera e all'autista di fiducia. Spacciandosi membro della famiglia Menarini - gli industriali farmaceutici - e millantando amicizie molto in alto, Meocci avrebbe ordito il raggiro seguendo uno schema adottato anche in altre circostanze. In questo caso la vittima sarebbe finita in trappola attratta dalla prospettiva di allettanti commesse di lavoro che servivano come olio al lume alla sua attività imprenditoriale nel settore ambientale. Un bluff.
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Spetterà al collegio di giudici con presidente Filippo Ruggiero stabilire se davvero sono stati posti in essere “artifizi e raggiri”, come prevede il codice penale, Il malcapitato avrebbe effettuato versamenti di denaro sui conti correnti, emesso assegni, acquistato orologi di valore, tutto questo come compenso per le intermediazioni sulle commesse di lavoro. Il denaro sarebbe stato poi oggetto di trasferimenti bancari ai quali avrebbe partecipato la madre della compagna del finto avvocato. Prossime udienze il 12 e 26 giugno.
Lo stesso Meocci è accusato di truffa ai danni dei fratelli Alessandro e Rita Cantarelli, ex imprenditori della omonima azienda di abbigliamento. Avrebbero sborsato quattrini attratti dalle proposte bluff di abiti per la compagnia aerea Ita, il Milan e i dipendenti di Intesa Sanpaolo. In questo caso processo a marzo.
Articolo completo sul Corriere di Arezzo di lunedì 16 gennaio.