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Migrante violenta operatrice, prete bacchetta Salvini: "Castrati tu"

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Sergio Casagrande
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Dura reazione del vicerettore del santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, don Ivan Licinio, che risponde a Matteo Salvini dopo che un migrante ha violentato un'operatrice in un hotel usato come centro di accoglienza a Varcaturo, nel napoletano. Il leader della Lega Nord aveva invocato la castrazione chimica, alla proposta choc ha replicato don Licinio: «Salvini fai un piacere a tutti, uomini e donne, castrati il cervello... ma forse ce l'hai troppo piccolo». «Vi chiedo scusa anticipatamente - scrive su Facebook il vicerettore del santuario di Pompei - se urterò la vostra suscettibilità e se leggerete un sfogo che va oltre la mia solita pacatezza e correttezza, ma credo che di fronte a certe cose non si può stare in silenzio. Leggendo questa ennesima cavolata di Matteo Salvini, in un clima storico peraltro molto delicato, mi veniva un pensiero sillogistico. Se Salvini chiede la castrazione per coloro che usano un membro del corpo al fine di commettere violenza, la punizione dovrebbe essere attuata anche per chi usa un altro membro, la lingua, allo stesso scopo».  «Dire certe cose - continua don Licinio - significa fare violenza all'intelligenza, visto che in Italia la maggioranza degli stupratore sono connazionali e che la percentuale di donne straniere stuprate dagli italiani è altissima».