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Guerrina, la procura non riapre le tombe: pista dei cimiteri chiusa

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Luca Serafini
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Non saranno riaperte le tombe del cimitero di San Gianni nell'ambito delle indagini sul caso di Guerrina Piscaglia. La procura di Arezzo ritiene chiusa la pista cimiteriale per le ricerche del corpo della donna, che secondo la ricostruzione sarebbe stata uccisa e il corpo fatto sparire. A San Gianni di Sestino i riflettori si erano accesi a Pasqua con il ritrovamento di un corpo fatto a pezzi e messo dentro l'ossario in modo anomalo. Si ipotizzava uno scambio di sepolture per nascondere i resti di Guerrina. Dopo accurati accertamenti dei carabinieri, il pm Marco Dioni ritiene inutile l'apertura delle tombe del cimitero perché non vi sarebbero segni di manomissione tali da sostenere l'ipotesi. Considerato totalmente scollegato dalla vicenda Guerrina anche il caso del cimitero di Sintigliano nel comune di Pieve Santo Stefano dove questa estate proprio il Corriere di Arezzo aveva segnalato il ritrovamento, da parte dell'ex sindaco, di un grande quantitativo di ossa estratte dall'ossario e sparpagliate. Un atto di vandalismo macabro. Gli scheletri risalirebbero tutti a sessanta anni fa. ARTICOLO SUL CORRIERE IN EDICOLA E ON LINE DELL'1 SETTEMBRE