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Aretino nell'inferno di Parigi: "Sentivo gli spari"

Francesca Muzzi
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“Ancora un attentato accanto a Charlie Hebdo in un ristorante dieci morti e sette feriti, non definitivo”. Il messaggio ci arriva alle 22.36 tramite messanger. Dall'altra parte c'è Flavio, aretino 45enne, che vive a Parigi ormai da diversi anni. Il destino ha voluto che per due volte lui si trovasse nel perimetro dei due attentanti che hanno sconvolto la capitale francese. A gennaio, la redazione di Charlie Ebdo e venerdì prima l'attentato al ristorante e poi la strage al Bataclan. Flavio era lì. In casa. Alle finestre. Sirene a tutto spiano, panico, urla. E lui lì, chiuso nella sua abitazione, spettatore di un incubo. Con l'ordine della polizia “non uscite”. E allora Flavio ha cominciato una cronaca straziante fatta di immagini dal vivo e di televisione. Il giorno dopo Parigi è deserta: “Solo qualche turista”. E la notte passa a piangere i figli di Parigi, dell'Europa e ad accendere candele. articolo in edicola il 15 novembre e on line http://edicola.corrierediarezzo.it/corriere/books/151115arezzo/#/1/