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Oro sparito, Securpol e il risarcimento danni

Luca Serafini
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Ancora novità nel braccio di ferro tra Securpol e la guardia giurata licenziata in seguito ai fatti della sparizione di oro per 4 milioni dal furgone portavalori, vicenda per la quale è in carcere Antonio Di Stazio. Dopo la lettera dell'azienda dell'8 agosto scorso, che comunica ad A.N. il licenziamento, lo stop a tfr e retribuzioni in sospeso, e dopo la richiesta danni "quantificabili in 500 mila euro", riportata nella stessa lettera, l'avvocato Antonio Bonacci, che assiste Securpol, afferma che tale richiesta danni non è quella reale. Sarà quantificata. Vertenza dunque in evoluzione. Per l'azienda il comportamento del vigilante, benché non indagato, è stato negligente (ritardi e omesse comunicazioni). L'avvocato Anna Miele, che lo assiste, lo difenderà nelle sedi opportune.