
Guerrina, per Gratien condanna o assoluzione? Il caso da Vespa

Tornano a riaccendersi i riflettori sul caso di Guerrina Piscaglia, uno dei gialli più intriganti della cronaca italiana. Venerdì 30 settembre nel processo in Corte d'Assise a padre Graziano (Gratien Alabi) è il momento clou della requisitoria del pm Marco Dioni. Centocinquanta pagine per sei ore previste di esposizione al termine delle quali chiederà la condanna del sacerdote accusato di aver ucciso Guerrina Piscaglia (sparita da Cà Raffaello, provincia di Arezzo, il primo maggio 2014) e di averne fatto sparire il corpo. L'aggravante dei futili motivi consente in ipotesi una pena fino all'ergastolo, ma è verosimile che il sostituto procuratore non arriverà a tanto, benché convintissimo della colpevolezza del prete. Chiederà trent'anni? Cuore dell'impianto accusatorio è l'utilizzo del telefonino della vittima da parte di Alabi fin dal pomeriggio della scomparsa della donna. Telefono non ritrovato, ma dato oggettivo ricavato da celle, tabulati e da un clamoroso errore di digitazione attribuito ad Alabi (sms inviato ad un amico della sua rubrica personale). Ad inguaiarle il sacerdote congolese, poi, i depistaggi iniziati e portati avanti nel tempo in modo contraddittorio. Nelle udienze successive a quella del 30, parola alle parti civili, quindi alla difesa dell'imputato, che è fermamente convinta che lo sbocco logico del processo sia l'assoluzione di padre Graziano (attualmente agli arresti domiciliari in convento). Indice puntato su: mancanza del cadavere, mancanza di prove schiaccianti, mancanza di tracce ematiche e alte tracce, indagini a detta dei legali di Alabi a senso unico. Su una vicenda analoga (sentenza Stroppiana), la Cassazione dopo lungo iter processuale ha indicato un solco sul quale, chissà, potrebbe orientarsi la Corte d'Assise di Arezzo: l'omicidio non volontario ma preterintenzionale. Che, in assenza di riscontri oggettivi, presuppone la non volontà iniziale di uccidere, nell'ottica garantista di stare in favore del reo. Ma la partita è apertissima, l'esito (probabilmente a novembre) incerto. Intanto stasera, lunedì 26 settembre, Porta a Porta dovrebbe occuparsi del caso di Guerrina. Nel salotto tv di Bruno Vespa avvocati, consulenti e interviste. ARTICOLO COMPLETO SUL CORRIERE ON LINE DI DOMENICA 25 SETTEMBRE