
Ha ucciso il babbo, misteriosi appunti nella camera di Giacomo

Misteriosi appunti trovati nella camera di Giacomo Ciriello, il diciottenne che il 26 febbraio 2017 ha ucciso il babbo Raffaele, 51 anni, con una fucilata al volto. Sopralluogo nella casa del delitto, a Lucignano, con l'avvocato difensore Stefano Del Corto, accompagnato dal pool di consulenti: Pasquale Giuseppe Macrì, medico legale, Sara Pezzuolo psicologa e Franco Scarpa, psichiatra. Obiettivo: studiare la stanza del giovane omicida. Una camera spoglia, povera, senza poster e oggetti riferibili a hobby e passioni. Interessanti dei quadernoni. In due pagine scritte con una grafia indecifrabile, con caratteri che sembrano gotici: documenti che saranno esaminati per completare lo studio della personalità del giovane. Si attende il pronunciamento del tribunale del Riesame di Firenze che deve decidere se Giacomo può rimanere ai domiciliari nella casa famiglia di Prato, o deve tornare al carcere di Arezzo come vuole la procura. L'accesso nella casa, ancora sotto sequestro, è avvenuto col consenso del magistrato. Ancora visibili a terra le tracce di sangue sull'ingresso dove il ragazzo fulminò il babbo che rientrava dal bar. ARTICOLO SUL CORRIERE DI AREZZO IN EDICOLA DEL 21 GIUGNO