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Ucciso con mestolo e mattarello. Ore accanto al corpo. Moglie in carcere: "Non ce la facevo più"

Luca Serafini
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Ucciso con colpi di mestolo e mattarello alla testa. Poi anche un fazzoletto intorno al collo. Clara Vannini, la moglie 58enne che ha ucciso Enzo Canacci a Terranuova Bracciolini è in carcere a  Sollicciano accusata di omicidio volontario. Si attende l'interrogatorio mentre il pm Angela Masiello dispone l'autopsia sul corpo del 62enne. L'inchiesta dei carabinieri cerca di mettere a fuoco le modalità esatte del delitto e le cause alla base del fatto di sangue. E' successo prima di cena, emerge. La coppia era sola, la figlia Bianca che abita con i genitori era fuori. L'uomo sarebbe stato colpito alle spalle nel disimpegno dell'abitazione. Non avrebbe reagito più di tanto, forse per le condizioni fisiche precarie dopo l'ictus di tre anni fa. La donna sarebbe rimasta un paio d'ore con il cadavere del marito vicino. La quantità e il tipo di farmaci assunti non hanno provocato una grave intossicazione. Lunedì notte, dopo la scoperta del corpo da parte della figlia e l'arrivo di 118 e carabinieri, è stata portata al pronto soccorso per cure e accertamenti. Piantonata, è stata successivamente portata in carcere. "Non ce la facevo più". Questo avrebbe detto la Vannini. Una situazione di esasperazione e dissapori che stride con l'immagine positiva che all'esterno si vedeva. In particolare Enzo era un volto simbolo del volontariato. Presidente onorario dell'Avis, dopo aver guidato l'associazione per anni. Il giorno in cui è stato ucciso era quello della Tombola, durante la festa del Perdono. Al mattino era stato ad aiutare per i preparativi. Poi, tornato a casa, non si è più visto. Cordoglio dei donatori e del sindaco Chienni. Una comunità sotto choc. ARTICOLI SUL CORRIERE DI AREZZO DEL 27 SETTEMBRE