
Truffe anziani, anche l'ombra della camorra

Truffe agli anziani, c'è anche l'ombra della camorra. Tra i dodici arrestati per gli inganni in serie, due hanno legami con un soggetto ritenuto affiliato a un sodalizio criminale camorristico riconducibile all'”Alleanza di Secondigliano”. Lo hanno riferito i carabinieri nella conferenza stampa sull'operazione. Sono 70 le truffe contestate all'associazione a delinquere smantellata, con un provento di circa 200 mila euro. A svolgere le indagini sono stati i Carabinieri della Compagnia di Arezzo, con il supporto dei colleghi del Comando Provinciale di Napoli. Le misure cautelari chieste dal pm Elisabetta Iannelli sono state accordate dal giudice Piergiorgio Ponticelli. Il sodalizio criminoso individuava le vittime tra le fasce deboli. Persone anziane, sole in casa. Venivano contattate da telefonisti che si presentavano come “Carabinieri”, “Avvocati” o “Agenti di società assicurative” e rappresentavano generalmente un grave incidente stradale dove era rimasto coinvolto un congiunto della vittima (solitamente un figlio o un nipote) e che per conferma della cosa potevano chiamare il “112”. Trattenevano al telefono anche per un'ora la persona nel mirino della truffa, con un passaggio di interlocutori che mandava in confusione gli anziani. Il passaggio successivo era la richiesta del pagamento di una “cauzione” di alcune migliaia di euro affinché il congiunto potesse riacquistare la libertà evitando di andare incontro a sanzioni penali o amministrative, facendosi dire per telefono sia il contante posseduto che gli oggetti in oro (alcune volte, facendoglieli addirittura pesare per capirne il valore). Quando la truffa andava a segno, il sedicente carabiniere concludeva il colloquio indicando alla vittima un avvocato o incaricato dell'assicurazione che si sarebbe recato presso la sua abitazione per ritirare quanto preteso, che spesso, oltre ai soldi, si trattava di monili in oro, e ogni oggetto di valore, poi rivenduti presso compro oro compiacenti. Le somme richieste arrivavano anche a superare i settemila euro. In questo modo i delinquenti, tutti del Napoletano, hanno messo le mani sui ricordi di una vita, come fedi, ricordi dei coniugi o di parenti defunti. Oltre denaro contante. L'organizzazione era ben struttura, ognuno con i suoi compiti. Particolari accorgimenti sul versante telefonico e delle schede sim, per agire al sicuro. Le truffe sono state consumate tra il novembre 2016 e il marzo 2017, in Toscana, Liguria, Umbria, Lazio, Abruzzo e Puglia.