
Associazione del Bangladesh: il bilancio. Tito Anisuzzaman: "Accoglienza ben fatta è ricchezza"

L'Associazione Culturale del Bangladesh, presenta il bilancio di gestione riferito all'anno fiscale 2016 e le sue modalità di gestione delle risorse al fine di assicurare una maggiore trasparenza e una corretta informazione sul lavoro svolto. ACB è un'organizzazione di promozione sociale che conta più di 150 soci e aderenti e che dal 2007 lavora nel campo dell'integrazione di nuovi cittadini nella comunità di Arezzo e provincia. Per questo motivo, la voce di spesa principale, è chiaramente quella dedicata al progetto di accoglienza per richiedenti asilo. Ma sono molti altri i progetti che vedono ACB coinvolta in una partecipazione attiva e serrata nei processi di cambiamento e integrazione che la società di oggi necessita: cooperazione e co-sviluppo col Bangladesh, progetti di natura sociale e di cittadinanza attiva, come i dopo scuola per le seconde generazioni (e non solo), o la gestione dell'attraversamento presso le scuole elementari cittadine, fino ai programmi in aiuto dei singoli e delle famiglie in difficoltà, come il programma Food for Families e i fondi di solidarietà per soggetti in difficoltà. Fino ad arrivare a progetti di promozione culturale di varia natura: la Festa della Lingua Madre, il Capodanno Bengalese, la Giornata del Rifugiato, tanto per citarne solamente alcuni. Principalmente ACB si occupa di facilitare il colloquio tra popoli e fra le culture diverse e nel 2016 ha lavorato con più di 60 richiedenti asilo e con lo sportello al cittadino, che ha redatto oltre 600 consulenze gratuite, grazie all'aiuto di 20 collaboratori aretini. Le entrate a bilancio per i vari progetti, si aggirano intorno ai 575mila€, di cui ci premiamo di sottolineare, l'avanzo di gestione a 0. Quindi tutti i soldi vengono investiti sui progetti stessi, fino all'ultimo centesimo, senza avere disavanzi: primo dato significativo, infatti, è che le risorse acquisite sono state tutte reinvestite per finanziare i tanti progetti già citati precedentemente. Andando ad analizzare le uscite, inoltre, vediamo che ben 180.839,62€ sono investiti in risorse umane, mentre 303.719,75€ è il costo dei beni materiali e dei servizi, quindi un gettito di cui ha beneficiato la comunità. Ma andiamo a vedere nel dettaglio alcune interessanti voci di spesa: 47.973,61€ sono stati impiegati nell'affitto dei 6 Centri di Accoglienza Straordinari facenti capo ad ACB e per gli uffici della struttura, 11.527€ per ticket e abbonamenti ai mezzi pubblici per i richiedenti asilo, oltre 55mila euro fra consulenze legali, psicologiche, sanitarie e di comunicazione per il progetto; mentre ammontano a poco meno di 100mila euro le spese per l'acquisto di arredamento per i CAS, materiale di consumo, medicinali, alimenti, manutenzione, vestiario e materiale di cancelleria. Sono 35mila gli euro impiegati per i famosi pocket money che hanno ricevuto i 60 ragazzi ospitati per tutto l'arco del 2016. Le risorse restanti, sono state messe in fondi di sicurezza: controversie legali, rischi alla persona, fondi di solidarietà, manutenzioni straordinarie, ecc ecc. "Se l'accoglienza è ben fatta - sottolinea il presidente Tito Anisuzzaman - porta ricchezza. I soldi della nostra associazione ricadono tutti nel territorio aretino". ARTICOLO SULL'EDIZIONE DEL CORRIERE DI AREZZO DEL 17 DICEMBRE 2017