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Guerrina, famiglia chiede alla Chiesa maxi risarcimento

Luca Serafini
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Caso Guerrina Piscaglia, la famiglia chiede maxi risarcimento danni alla Chiesa. Dopo la sentenza di condanna definitiva per il sacerdote Gratien Alabi, lo annunciano al Corriere di Arezzo gli avvocati Nicola Detti e Francesca Faggiotto alla vigilia del quinto anniversario della scomparsa della donna. La Piscaglia, stabilisce il verdetto della Cassazione, fu uccisa da padre Graziano che ne fece anche sparire il corpo. Ora il marito e il figlio di Guerrina, Mirco e Lorenzo Alessandrini, intraprendono l'azione civile. La richiesta di risarcimento è indirizzata alla Curia di Arezzo e all'Ordine dei Premostratensi al quale il prete del Congo appartiene. Secondo i legali degli Alessandrini, l'istituzione ecclesiastica è tenuta a rifondere il danno, gravissimo, arrecato da un suo ministro nello svolgimento dell'attività pastorale. Padre Graziano era vice parroco a Cà Raffaello e frequentava la donna, come parrocchiana e madre di un figlio disabile. Secondo quanto emerso dal processo lei si innamorò di lui e ci fu una relazione fatta di fitti contatti non solo telefonici. Il sacerdote il primo maggio 2014 uccise la donna, divenuta per lui un pericolo. Alabi è in carcere a Rebibbia dopo che la Cassazione ha confermato la condanna a 25 anni di reclusione. Continua a negare di essere un omicida. La richiesta di risarcimento danni non indica per ora una cifra, ma stando alle tabelle vigenti, potrebbe aggirarsi sul milione di euro. Dopo l'azione della famiglia può aprirsi una trattativa, altrimenti si andrà davanti al giudice. ARTICOLO COMPLETO SUL CORRIERE DI AREZZO IN EDICOLA E ON LINE DEL 30 APRILE