Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Resurrezione, Sgarbi a "Virus" (Rai Due): "Il dipinto più bello del mondo"

Claudio Roselli
  • a
  • a
  • a

La Resurrezione di Piero della Francesca, ovvero il dipinto più bello del mondo. Ha parlato con la solita proprietà di linguaggio e in maniera molto tranquilla, Vittorio Sgarbi, come è solito fare quando tratta la sua materia. Migliore “promo” all'appuntamento di ieri mattina a Sansepolcro non avrebbe potuto esserci nella serata di giovedì 20 novembre. Alla vigilia della presentazione degli interventi di restauro sull'affresco simbolo di Sansepolcro, il noto critico d'arte è stato autore di una eccezionale “arringa” nella parte finale della trasmissione televisiva “Virus, il contagio delle idee”, condotta su Rai Due dal giornalista Nicola Porro. Sgarbi, davanti all'immagine del Cristo risorto, ha intanto ricordato l'appuntamento al museo civico, definendo il mecenate della situazione, il dottor Aldo Osti, un “benefattore” privato che ha finanziato il restauro dell'opera. “L'importanza dell'opera lo giustifica – ha detto – e il privato, quando paga, non entra mai in conflitto con lo Stato, anche se poi sarà la Soprintendenza a seguire le procedure. “Perché è il dipinto più bello del mondo”, gli ha chiesto Porro? E Sgarbi, premettendo che un'altra persona lo aveva detto prima di lui ma condividendo in pieno questa opinione, ha rievocato davanti all'Italia intera sintonizzata su Rai Due la storia del capitano Anthony Clarke legata alla seconda guerra mondiale, evidenziando la differenza fra la fortuna che ebbe Sansepolcro e la disgrazia che invece colpì l'abbazia di Montecassino. “I tedeschi non c'erano già più – ha ricordato - però gli inglesi avrebbero dovuto comunque dare una dimostrazione chiara che, in nome del bene, spesso si può fare anche del male, come avvenuto con la distruzione di Montecassino. A Sansepolcro non fu così perché il capitano Clarke aveva letto quanto scritto da Adolf Huxley, che riteneva la Resurrezione un capolavoro più bello persino della Gioconda di Leonardo. E dopo essersi informato da un ragazzino sull'assenza dei tedeschi a Sansepolcro, a maggiore ragione il capitano Clarke decise di disobbedire agli ordini impartiti dai superiori e di non bombardare la città per non rovinare questo grande tesoro d'arte”. Conclusione di Sgarbi: “Cristo protegge il mondo e il capitano Clarke ha protetto Cristo. Si dice sempre che la bellezza salverà il mondo, ma in questo caso è stato il mondo ad aver salvato la bellezza. Una salvezza che si porta appresso un significato ben preciso: la prevalenza dell'arte sulla guerra”. Sgarbi ha poi illustrato nell'arco dei 20 minuti a sua disposizione anche la Madonna del Parto di Monterchi e la Leggenda della Vera Croce ad Arezzo, con una bonaria ammonizione verso Gianni Agnelli e Silvio Berlusconi, che non hanno mai visitato queste opere. “E' come se un uomo in Italia non avesse mai mangiato la pizza o la carbonara”, ha detto a mo' di chiosa finale il noto personaggio. Con una domanda dai toni rafforzativi del concetto: “Tu puoi vivere senza Piero della Francesca?”. Il sindaco Daniela Frullani ha definito “fantastica” l'esposizione di Sgarbi e ieri mattina si è messa subito in contatto con lui, esprimendo la gratitudine di tutta la città. Crediamo allora che Sgarbi una cittadinanza onoraria se la meriti proprio!