
Prof insultato e fotografato al Toscana Pride. In cinque rinviati a giudizio
“Nel 2020 esiste ancora la bizzarria dell'omofobia”. Così il professor Francesco Simoni, che insegna in una scuola media del Valdarno e si costituirà parte civile (difeso dall'avvocato Antonio Panella del foro di Arezzo) nel procedimento che vede rinviati a giudizio cinque senesi, commenta la vicenda che, suo malgrado, lo vede protagonista. La prima udienza si terrà il 26 febbraio dinanzi al Tribunale di Siena in composizione monocratica, giudice Jacopo Rocchi. “Il 16 giugno del 2018 – ricorda Simoni – mi recai a Siena, posteggiai in zona Porta Camollia e mi misi le ali da angelo per partecipare al Toscana Pride. A un angolo di un vincolo mi fu fatta una foto, immagine che poi fu postata con uno scritto su Facebook e quindi relativi commenti insultanti, fui paragonato a una gallina. Sinceramente però mi sono accorto di tutta la vicenda solo qualche mese dopo, quando l'episodio mi fu segnalato da un'amica”. “Una vicenda – aggiunge il professore che insegna in una scuola media di Montevarchi e risiede nel Valdarno – che mi ha fatto molto riflettere. Il mio pensiero è filosofico, non si può pensare che il male non esista, il male esiste e anzi la vita è un'eterna lotta fra bene e male, talvolta compresente negli uomini. Penso che la mia sia una lotta nel bene, questa azione giudiziaria è semplicemente una manifestazione di questo". ARTICOLO IN EDICOLA SUL CORRIERE DI AREZZO IL 19 FEBBRAIO E ON LINE