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Arezzo, operaio cassintegrato per la crisi Covid uccide la figlia e tenta suicidio

Antonella Lunetti
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Uccide la figlia di 3 anni e 5 mesi e poi tenta di togliersi la vita gettandosi in un pozzo. Tragedia familiare a Levane, nel comune di Bucine in provincia di Arezzo, questa mattina, martedì 21 aprile, intorno alle ore 12. Un operaio del Bangladesh, attualmente in cassa integrazione per la crisi legata all'emergenza Coronavirus, è ritenuto l'autore dell'omicidio che si è consumato all'interno dell'abitazione in via Togliatti. Per approfondire leggi anche: Guarda il video del luogo del delitto In casa con il genitore c'era la piccola e il fratello maggiore di 12 anni, la moglie era fuori per la spesa. Colto da un raptus, l'uomo di 39 anni avrebbe impugnato una lama, un utensile da cucina, scagliandosi sui figli. La bambina raggiunta al collo  sarebbe morta in pochi istanti, mentre il fratello è riuscito a scappare e a trincerarsi in casa di vicini, da dove è partito l'allarme. L'uomo è stato visto dirigersi nudo verso il vicino pozzo, con l'arma in mano, dove si è poi buttato. Quando sono arrivati i soccorritori per la bimba non c'era più nulla da fare. Il 12enne ha riportato lesioni da taglio fortunatamente non gravi e si trova all'ospedale valdarnese della Gruccia. Nello stesso ospedale anche il padre che è stato ripescato dai vigili del fuoco: anche lui non è grave. Ritrovata in fondo al pozzo l'arma, un coltello a forma di roncolino. La moglie, rientrata dalla spesa e scoperto l'accaduto, è in stato di choc. I carabinieri della Compagnia di San Giovanni stanno cercando di chiarire cause e dinamica della tragedia. Sul posto anche il colonnello Vincenzo Franzese, comandante provinciale dell'Arma, e il pubblico ministero Laura Taddei. Stando a quanto riferito dai vicini, pare che negli ultimi giorni l'uomo, che lavora in una ditta di pulimentatura, fosse particolarmente stressato e preoccupato.