
Castiglion Fiorentino, il sindaco Agnelli: "Più stagionali italiani e meno stranieri"

L'Italia riapre, ma l'emergenza non è finita. Non solo quella sanitaria, ma anche e soprattutto - ora - quella lavorativa. Mario Agnelli è uno dei tanti sindaci che ogni mattina riceve e ascolta i problemi della gente. A volte è una processione continua fino all'ufficio comunale. “In questo momento - dice il primo cittadino di Castiglion Fiorentino - la gente è preoccupata e viene da me per parlare soprattutto di lavoro. Tante persone lo hanno perso o rischiano di perderlo in questa emergenza. Ma un sindaco, può fare ben poco”. E' anche per questo e per la sanatoria del ministro alle politiche agricole e forestali, Teresa Bellanova che fa emergere dal nero i migranti che lavorano nei campi, che Agnelli ha deciso di fare un appello agli imprenditori del posto tramite un post che martedì 19 maggio, intorno alle 7, è apparso sulla sua pagina ufficiale facebook “Non ho la pretesa di essere ascoltato e neanche di dire la cosa più giusta - scrive - ma pregherei gli imprenditori in particolare quelli agricoli di privilegiare le assunzioni di stagionali italiani soprattutto di quelli in difficoltà che ce ne sono in abbondanza, evitando di ricorrere alla manodopera straniera in generale e al tempo stesso chiederei a chi cerca un lavoro in questo difficile momento di adeguarsi anche a lavori più umili che normalmente si tendono a scansare”. Raggiunto telefonicamente, il primo cittadino tiene prima di tutto a precisare che “non si tratta di un post razzista o che altro. Dico solo che in questo momento se è possibile garantire due mesi di lavoro stagionale agli stranieri - ammesso che ci sia lavoro stagionale - non è altrettanto possibile garantire una vita dignitosa per i restanti dieci mesi, alle stesse persone, una volta terminato il lavoro”. Da qui l'appello agli imprenditori del territorio a favorire “gli italiani, i nostri concittadini che sono rimasti senza lavoro. E' vero che il Parlamento fa le leggi, ma è anche vero che queste sono applicabili a tutti. Regolarizziamo la gente che è nata qua e non coloro che arrivano solo con la prospettiva di un guadagno”. “Gli imprenditori, in questo caso, devono essere meno opportunisti e scegliere un concittadino, magari che ha famiglia e che ha bisogno di lavorare”. Ma non c'è solo questo di appello. Agnelli si rivolge anche a coloro che si ritrovano disoccupati. “Non è il caso - dice - di scansare i lavori, ma di prendere quello che capita. Spesso e volentieri le mansioni più umili tendiamo a lasciarle agli altri, ma non credo sia questo il momento. Capisco che per un giovane o un professionista laureato sia umiliante fare altro, ma trovare oggi un lavoro, è un bene prezioso”. Anche perché, il sindaco si è ritrovato a dovere gestire una situazione che i buoni spesa sono stati “solo un tampone e non sono bastati. Ci vogliono più aiuti”. “Aiuti che devono arrivare sì dallo Stato, ma anche da chi può - conclude Agnelli - garantire un lavoro”.