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Viaggio nel paese della Boschi: "Perchè abbiamo votato no"

Francesca Muzzi
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“Venga qua. Ora hanno tolto tutto, ma a Laterina c'erano più locandine per il sì che per il no”. La signora ci lascia il braccio e se ne va di fretta, quasi come chi ci ha rivelato chissà quale segreto. Poca voglia di parlare a Laterina, il paese di Maria Elena Boschi che ha bocciato a suon di no (50.57 per cento contro 49.43 per cento), la riforma creata e voluta proprio dall'ex ministro. Poca voglia di parlare, o forse tanta. Tanto da dire. Ma meglio tacere o dire quel tanto che basta, perché: “Il paese è piccolo, qua ci conosciamo tutti”. E tutti sanno, il giorno dopo il referendum, anche chi e come hanno votato. Laterina è un gioiello incastonato nel primissimo angolo del Valdarno venendo da Arezzo. Casa Boschi sembra un confetto. Tutta di rosa dipinta. Resta sul fondo valle, davanti allo stadio, rispetto al paese che per raggiungerlo occorre salire. E' presidiata giorno e notte da una pattuglia dei carabinieri. Proviamo ad avvicinarci. Ci fermano, ci chiedono i documenti, la tessera dell'Ordine dei Giornalisti e alla fine ci dicono: “Facciamo il nostro lavoro”. “Ora anche loro se ne andranno - sottolineano in paese - Sempre qua. Giorno e notte. Estate e inverno. Pensi che a luglio mia moglie gli portò anche dell'acqua dal caldo che faceva”. “Ma poi - si chiedono - Maria Elena mica abita qua, lei sta a Roma, perché ci deve essere una pattuglia davanti a casa sua che magari paghiamo tutti noi cittadini?”. La strada che porta alla piazzetta è ripida. Ecco il viaggio tra gli abitanti di Laterina. articolo in edicola e on line http://edicola.corrierediarezzo.it/corriere/singol/arezzo/index.html