
Aretino a Parigi: "Ho sentito gli spari, la gente correva"
"Non ne possiamo più. Siamo stanchi". Il terrore bussa di nuovo alla porta di Parigi. A tre giorni dall'attacco di Londra, martedì 6 giugno la capitale francese è di nuovo ripiombata nell'incubo terrorismo. C'è ripiombato anche Flavio, aretino ormai da molti anni trasferitosi a Parigi che si è ritrovato a duecento metri dal caos del pomeriggio. Ha sentito gli spari, o quello che all'inizio sembrava un tuono (stava piovendo a Parigi in quel momento) e poi ha visto la gente che correva verso la cattedrale di Notre Dame. "E' a quel punto che sono scappato anche io e sono tornato a casa", racconta. Di nuovo rinchiuso tra le mura domestiche l'unico luogo che ora come ora sembra essere al sicuro. Per Flavio e per tutti i parigini e i turisti che provano a ritrovare un po' di normalità. "Ma è dura. Dura perché questo oltre ad essere terrore vero e concreto è anche terrore psicologico. La paura di girare per strada", dice Flavio. E per strada c'era anche martedì come tanti turisti e abitanti che a quell'ora - circa le 17 del pomeriggio - affollano la capitale parigina. "Ero nella piazza davanti l'Hotel de Ville (Comune di Parigi) a circa duecento metri da Notre Dame - racconta Flavio - Le due piazze sono separate da un viale largo e si vede tutto. Ad un certo punto ho sentito come dei colpi, ma non ho realizzato cosa fosse, c'era un temporale in quel momento poi ho visto il movimento della folla che entrava nella cattedrale. A quel punto spaventato e di nuovo incredulo, anche se non capivo che cosa stesse accadendo, sono tornato a casa". ARTICOLO IN EDICOLA NELL'EDIZIONE DELL'8 GIUGNO 2017